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Cancellieri: “In 3 mesi fatti 110 interventi simili a quello sulla Ligresti”

Il ministro ha risposto da Strasburgo alle domande dei giornalisti, affermando anche di essere disposta a dimettersi: “Devo affrontare temi delicatissimi – puntualizza – o lo potrò fare nel pieno delle mie funzioni o se ne cerchino un altro”.
A cura di D. F.
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Non accenna a sgonfiarsi la polemica sul ministro della giustizia Anna Maria Cancellieri, che domani in Senato chiarirà la sua posizione in merito alla telefonata per la scarcerazione di Giulia Ligresti ma oggi ha già risposto da Strasburgo a una raffica di domande dei giornalisti: "Sono amica di Antonino Ligresti da trent’anni. Qualcuno può dire che sia venuta a meno ai miei compiti e ai miei doveri per un amico? Non lo farei nemmeno per un fratello", ha dichiarato. Si è anche detta disposta a fare un passo indietro perché, prosegue, "non sarò mai un ministro dimezzato". "Devo affrontare temi delicatissimi – puntualizza – o lo potrò fare nel pieno delle mie funzioni o se ne cerchino un altro". Il ministro, inoltre, ha esplicitamente parlato del suo rapporto con la famiglia Ligresti: "Bisogna spiegare bene il concetto di amicizia: amicizia è una parola importante, a volte viene confusa con conoscenza che è un’altra cosa. Non ho mai negato di essere molto amica di Antonino Ligresti da 30 anni, è un amico di famiglia. Le altre possono essere conoscenze più o meno approfondite. E questa è una prima cosa da chiarire. C’è poi un’altra cosa da chiarire: è mai successo qualcosa in tanti anni della mia vita per cui si possa dire che sia venuta meno ai miei compiti per un mio amico? Non lo farei per un amico, neppure per un amico fraterno o per un fratello. Guardiamo ai fatti: per quelli voglio essere valutata, non per le ombre".

Annamaria Cancellieri ha quindi proseguito: "Non mi sono mai occupata di scarcerazione, è una falsità, non ho mai fatto nulla che non sia un mio preciso compito: non è mai successo che il Dap intervenisse per una scarcerazione. Chi dice questo è falso, bugiardo e ignorante". Il ministro ha anche specificato: “Non mi sarei mai permessa di intervenire sulla magistratura, sono falsità che andranno chiarite punto per punto”. Cancellieri ribadisce anche di non avere "mai fatto nulla che non fosse mio compito”. Per finire racconta che in tre mesi ha fatto “110 interventi” per altri casi simili “non tutti miei personali: 40/50 della segreteria, altri in gran parte miei. In alcuni casi ho fatto anche telefonate, ricordo di aver parlato con detenuti di Firenze, Siracusa, Padova e Roma".

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