Cameraman italiano morto a Madrid, per il medico legale si tratta di suicidio
Mario Biondo, il cameraman palermitano trovato morto impiccato a Madrid a maggio del 2013 si sarebbe suicidato. L'ipotesi emerge dalla relazione depositata dal medico che ha svolto l'autopsia Paolo Procaccianti dopo la riesumazione del cadavere disposta dalla Procura di Palermo. Il cadavere del giovane siciliano non presenterebbe, infatti, segni né di violenza né di pressione. Nei mesi scorsi i magistrati palermitani hanno sentito ancora una volta la moglie di Biondo, la giornalista spagnola Raquel Sanchez Silva.
La tesi del suicidio era stata sostenuta dagli inquirenti spagnoli, che chiusero presto il caso. I familiari del cameraman, però, presentarono un esposto e la procura di Palermo aprì un'inchiesta: venne riesumato il corpo e ascoltati testimoni, compresa la moglie, nel cui racconto figurano alcune incogruenze. La prima riguarda l'ora: la donna ha raccontato di avere chiesto alla domestica di controllare se Biondo stesse bene perché non aveva sue notizie da ore. Sarebbe stata proprio la collaboratrice domestica a comunicarle del decesso, intorno alle 17. Altri testimoni, invece, dicono che la scoperta del corpo è avvenuta al mattino.
Dalle analisi delle conversazioni tra la giornalista e BIondo è emersa una crisi tra i due, dovuta a un tradimento della donna. E c'è un'altra stranezza: il pc del cameraman sarebbe stato usato dopo il decesso. La Sanchez ha sempre sostenuto di averlo controllato personalmente. Ma gli investigatori italiani hanno poi accertato che un ingegnere informatico, parente della giornalista, avrebbe acceso e controllato il computer. La donna ha inoltre raccontato di avere scoperto dal telefonino del marito che questi, poche ore prima di morire, si era rivolto uno spacciatore, ma dai tabulati risulta che Biondo chiamò una donna e un'agenzia immobiliare.