I dati dell’Osservatorio sul precariato dell’Inps relativi al mese di febbraio sono un pugno nello stomaco: calano del 12% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno i nuovi contratti di lavoro, diminuiscono del 33% le attivazione di contratti di lavoro a tempo indeterminato, scendono del 3% le assunzioni con contratti di apprendistato, mentre quelle a tempo determinato restano sostanzialmente stabili. Le buone notizie sono solo sul fronte delle cessazioni dei rapporti di lavoro, che calano del 7% (quelle di contratti a tempo indeterminato restano sostanzialmente stabili). Il dato più preoccupante è però quello relativo alle trasformazioni dei contratti in tempo indeterminato, che calano del 50%. Aumenta ancora il ricorso ai voucher: nel primo bimestre 2016 sono stati venduti 19,6 milioni di voucher destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento, rispetto al primo bimestre 2015, pari al + 45%.
Nel dettaglio, si legge sul sito dell’istituto nazionale di previdenza sociale, “le assunzioni (attivate da datori di lavoro privati) a febbraio 2016 sono risultate 341.000, con un calo di 48.000 unità (–12%) sul febbraio 2015; a gennaio il calo era risultato del 17%”. Il dato parcellizzato è interessante e rivela anche quali potrebbero essere le ragioni di tali comportamenti: “Per i contratti a tempo determinato a febbraio si registrano 231.000 assunzioni, una dimensione del tutto analoga a quella degli anni precedenti (-1% sia sul febbraio 2015 sia sul febbraio 2014); a gennaio 2016 la contrazione era risultata, rispetto a gennaio 2015, del 9%. Le assunzioni con contratto di apprendistato sono state quasi 15.000 (-3%)”.
Il calo delle trasformazioni può essenzialmente dipendere dalla riduzione dell’esonero contributivo, anche se i dati specifici arriveranno a partire da giugno, come spiega sempre l’Inps: “Con la legge di stabilità 2016 è stato introdotta una nuova forma di incentivo rivolta alle assunzioni a tempo indeterminato e alle trasformazioni di rapporti a termine di lavoratori che, nei sei mesi precedenti, non hanno avuto rapporti di lavoro a tempo indeterminato. La misura dell’agevolazione prevede l’abbattimento dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro (esclusi i premi INAIL) in misura pari al 40% (entro il limite annuo di 3.250 euro) per un biennio”.
Il complesso delle assunzioni è destituito dal grafico Inps: