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Calabria, piena nelle Gole del Raganello: 10 vittime, trovati vivi 3 giovani dispersi

Dieci vittime accertate nella tragedia delle Gole del Raganello in Calabria. Nella notte una delle persone rimaste ferite gravemente è deceduta nell’ospedale di Cosenza. Undici le persone ricoverate ancora in ospedale. Le ricerche non si sono mai interrotte e sono andate avanti tutta la notte. Ministro Costa: “Al 99,9% non ci sono più dispersi”.
A cura di Susanna Picone
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È grave il bilancio della tragedia delle Gole del Raganello in Calabria. Sono almeno dieci gli escursionisti travolti e uccisi dall'ondata di piena del torrente a Civita di Castrovillari, nel Pollino in provincia di Cosenza. La protezione civile regionale, che in mattinata aveva aggiornato a undici la conta dei morti, ha in seguito corretto il dato riportandolo a dieci. A causare l'errore, secondo il capo della Protezione civile della Regione Calabria, Carlo Tansi, “è stata una sovrapposizione di informazioni nel corso della notte”.

Trovati vivi tre giovani dispersi – Sono stati rintracciati, e sono in buone condizioni, tre giovani pugliesi di 21, 22 e 23 anni, che erano stati inseriti nella lista delle persone disperse dopo la piena del torrente Raganello. I tre si erano accampati in località Valle d'Impisa, a monte della zona del disastro e dove i cellulari non hanno campo. A dare notizia del loro ritrovamento è stata un'amica che attraverso Twitter ha informato le forze dell'ordine dicendo che i ragazzi sono vivi.

“Al 99,9% non ci sono più dispersi tra le persone coinvolte dalla piena del torrente Raganello”, ha detto il ministro dell'Ambiente, Sergio Costa, assieme al prefetto di Cosenza Paola Galeone, al termine della riunione del Comitato per l'ordine pubblico che si è svolta nel municipio di Civita. Costa ha parlato di 44 persone coinvolte di cui 23 salvate dai soccorritori che non hanno riportato ferite, 11 ricoverati in ospedale e purtroppo 10 morti. Gli escursionisti arrivavano da diverse regioni.

Il numero dei dispersi è purtroppo incerto. I carabinieri in mattinata avevano ipotizzato tre persone, dato ricavato dalle segnalazioni giunte nelle ultime ore al numero verde 800-222211 della Protezione civile regionale. È sempre Tansi a fare il punto della situazione: “La difficoltà ad avere un quadro chiaro di chi manca all'appello è dovuta al fatto che gli escursionisti erano in gruppi sparsi. Molte segnalazioni sono pervenute nella notte al nostro numero verde”. Il capo della Protezione civile calabrese ha chiarito che tutte le vittime sono state identificate e, al momento, le persone ricoverate sono undici e si trovano negli ospedali di Castrovillari, di Cosenza e uno a Rossano. Le ricerche dei dispersi in Calabria sono andate avanti tutta la notte.

Le ricerche estese anche a valle – Le operazioni di setaccio che vedono impegnati uomini e mezzi dei vigili del fuoco, della guardia di finanza e del soccorso alpino, si stanno spostando anche più a valle fino alla foce del torrente con il coinvolgimento della Capitaneria di porto perché c'è il timore che alcune persone siano finite a mare. Tansi ha spiegato che un corpo è stato trovato a distanza di cinque chilometri dal punto dell'alluvione. La tragedia si è consumata nel pomeriggio di ieri, quando alcuni gruppi di escursionisti sono stati sorpresi dalla piena del torrente, gonfiato dal maltempo, mentre si trovavano nelle Gole del Raganello. Alcuni sono riusciti a mettersi in salvo, altri sono stati recuperati dai soccorritori. Altri ancora, purtroppo, mancano ancora all’appello.

Tredici km senza via di fuga – Il torrente Raganello ancora in piena sta rendendo difficili le ricerche di eventuali altre persone bloccate nelle gole all'interno del parco del Pollino. La speranza – ha spiegato all'AdnKronos Domenico Gioia, coordinatore Guide dell'Aigae (Associazione italiana delle guide ambientali escursionistiche) della Calabria – “è che non ci sia nessuno o che siano riusciti a mettersi in salvo, ma non possiamo ancora sapere se e quante persone sono lì dentro perché non esiste un registro di chi entra ed esce dalle gole”. Gioia si trova a Civita per seguire le operazioni di ricerca e soccorso. Un percorso, quello delle gole, “che ha solo due ingressi – ha aggiunto – uno dalla parte di Civita e uno a distanza di 13 km, a San Lorenzo Bellizzi. Questo significa che una volta che ti inoltri nelle gole non c'è altra via di fuga, devi percorrere tutti e 13 i km”. Significa anche che, con il letto del fiume ancora ingrossato che blocca l'accesso alle gole, i soccorritori devono calarsi dall'alto, non senza difficoltà.

Inchiesta contro ignoti – La Procura della Repubblica di Castrovillari ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando i reati di omicidio colposo, lesioni colpose, inondazione e omissione d'atti d'ufficio. Lo ha riferito il procuratore Eugenio Facciolla.  “Ho voluto fortemente essere qui, accanto a queste persone sofferenti, per far sentire anche alle loro famiglie la vicinanza non solo mia ma di tutto il governo”, ha scritto il ministro dell’Ambiente Sergio Costa su Facebook. Il ministro si è recato prima a Castrovillari e poi a Civita. “Il Paese Italia si è stancato di piangere i morti – ha detto -. Io sono venuto qui proprio per capire chi doveva fare cosa e magari non lo ha fatto”.

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