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Cala il sipario sulla morte dei fratellini di Gravina, il caso è archiviato

La madre di Ciccio e Tore Pappalardi, ritrovati in un pozzo nel 2008, è convinta che i due fossero finiti lì dentro in seguito ad una “prova di coraggio”, un gioco tra ragazzi. Un’ipotesi senza riscontro che ha spinto il gip all’archiviazione.
A cura di Susanna Picone
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La madre di Ciccio e Tore Pappalardi, ritrovati in un pozzo nel 2008, è convinta che i due fossero finiti lì dentro in seguito ad una “prova di coraggio”, un gioco tra ragazzi. Un’ipotesi senza riscontro che ha spinto il gip all’archiviazione.

Il caso di Ciccio e Tore Pappalardi, i due fratellini di Gravina in Puglia morti nel 2006, è stato definitivamente archiviato dal Tribunale di Bari. L’inchiesta era stata riaperta qualche mese fa in merito a un esposto della madre dei due bambini, all’epoca dei fatti di soli 13 e 11 anni. L’ipotesi di Rosa Carlucci era, infatti, che i suoi figli erano finiti in quel maledetto pozzo dove poi sono stati ritrovati cadaveri quasi venti mesi dopo, in seguito a una “prova di coraggio”. Insomma, secondo la donna altri ragazzi, ora maggiorenni, avrebbero saputo sin dall’inizio della orribile sorte dei due fratellini ma avrebbero taciuto. Il gip, decidendo per l’archiviazione, ha invece accolto la richiesta fatta dal pm Caterina Lombardo Pijola, secondo il giudice non c’è riscontro all’ipotesi della prova di coraggio, a quel gioco tra ragazzi finito in tragedia. Al momento, dunque, resta aperta solo l’attività della Procura di Bari relativa alle eventuali responsabilità di maggiorenni.

Il primo ad essere accusato della morte di Ciccio e Tore fu il loro papà – La tragica storia di Francesco e Salvatore Pappalardi, conosciuti da tutti semplicemente come Ciccio e Tore, fu per mesi in prima pagina non solo perché per molto tempo i due bambini furono cercati invano ma anche perché a rendere il tutto ancora più macabro vi fu l’ennesimo sospetto di un omicidio avvenuto in ambito familiare. Ad essere accusato della morte dei bambini, come si ricorderà, fu infatti Filippo Pappalardi, il loro papà ingiustamente detenuto dal 27 novembre 2007 (Ciccio e Tore scomparvero da casa il 5 giugno del 2006) fino al 27 maggio del 2008, dopo che i corpi dei due furono ritrovamenti per una coincidenza nel pozzo della “casa delle 100 stanze”. Il caso fu archiviato dopo il ritrovamento dei fratellini di Gravina mentre il loro papà chiedeva il risarcimento per ingiusta detenzione.

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