Cagliari, confessa il figlio della coppia uccisa: “È stato un raptus non ricordo nulla”
UPDATE: Igor Diana confessa il duplice delitto dei genitori – Dopo la fuga, l'inseguimento e la sparatoria con le forze dell'ordine nella quale è rimasto ferito, Igor Diana ha confessato il duplice delitto dei due genitori avvenuto in casa a Settimo San Pietro, in provincia di Cagliari. Il figlio adottivo della coppia è crollato dopo un lungo interrogatorio nell'ospedale di Iglesias dove è ancora ricoverato dopo essere stato ferito al braccio nel conflitto a fuoco con polizia e carabinieri. L'uomo al momento però resta in stato di arresto e piantonato solo per il conflitto a fuoco visto che l'accusa di duplice omicidio non è stata ancora stata formalizzata dal pm Daniele Caria.
"Non c'è gloria in questa indagine, polizia e carabinieri non sono qui a festeggiare il loro operato anche se c'è stato chi ha corso un pericolo di vita, anche se c'è stata l'adrenalina a mille per l'inseguimento nelle strade cittadine, anche se questa indagine è un bellissimo esempio di collaborazione: quello che abbiamo visto in questi giorni speriamo di non vederlo più nella vita, sopratutto per due persone che non meritavano di fare quella fine", ha dichiarato il capo della squadra mobile di Cagliari Alfredo Fabbrocini, aggiungendo: "Chi ha avuto la sfortuna di fare il sopralluogo in quella casa ha visto immagini a cui non ci si abitua mai, il probabile autore di un delitto così assurdo non è il solito criminale che siamo abituati a conoscere, non è un omicida seriale o un rapinatore".
"È stato un raptus, non so cosa mi sia preso e li ho uccisi, non ricordo nulla di quello che è accaduto". Così il 28enne Igor Diana ha confessato il duplice omicidio dei genitori adottivi agli inquirenti che lo interrogavano in ospedale dopo la cattura. Una confessione che dunque lascia ancora avvolte nel mistero le ragioni che hanno spinto il giovane ad uccidere Giuseppe Diana e Luciana Corgiolu.
Secondo il racconto degli inquirenti, nel momento dell'arresto Igor è sceso dall'auto puntandosi la pistola alla tempia e minacciando di suicidarsi, ma poco dopo ha puntato l'arma contro carabinieri e poliziotti che hanno sparato ferendolo alle braccia. Per la polizia aveva intenzione di sparare alle forze dell'ordine, ma per fortuna la pistola si è inceppata. Quando è stato bloccato da un carabiniere il carrello dell'arma era ancora bloccato. Il movente del delitto resta incerto, ma l'ipotesi più accreditata è quella di conflitti e tensioni all'interno della famiglia. Il giovane infatti pare avesse dato segni di squilibrio mentale negli ultimi tempi in particolare dopo un incidente stradale in cui era stato accusato di omicidio colposo.
Igor Diana catturato dopo conflitto a fuoco
Dopo aver fatto perdere le sue tracce per oltre 24 ore, è finita oggi la fuga di Igor Diana, uno dei figli adottivi della coppia uccisa in casa a Settimo San Pietro, in provincia di Cagliari. Il 28enne figlio adottivo del 67enne Giuseppe Diana e della moglie, la 62enne Luciana Corgiolu, è stato intercettato questa sera in seguito ad una operazione congiunta di polizia e carabinieri sulla provinciale 293 nei pressi di Nuxis, in provincia di Carbonia-Iglesias, nella regione del Sulcis. L'uomo era a bordo della sua auto quando è stato bloccato e fermato dagli agenti del forze dell'ordine. A quanto si apprende l'uomo era armato e si sarebbe arreso solo dopo un conflitto a fuoco. Il 28enne infatti alla vista degli agenti avrebbe sparato contro le forze dell'ordine che hanno reagito a loro volta ferendolo in modo non grave, il ragazzo ora è stato portato in ospedale e poi sarà condotto in Questura a Cagliari dovrà spiegare molte cose.
Le ultime notizie sul suo conto risalivano a lunedì mattina quando era stato visto allontanarsi da casa alle 7.30 a bordo del fuoristrada del padre, la vettura che mancava all'appello nell'abitazione del duplice delitto. Poco più tardi una telecamera a circuito chiuso di un bar di Settimo San Pietro lo aveva ripreso mentre cambiava una banconota al cambiamonete e giocava alle slot nel locale poco distante dall'abitazione dei genitori. Qualcuno aveva riferito poi di averlo visto martedì mattina al Poetto, la principale spiaggia di Cagliari. Gli spostamenti del giovane sono un particolare molto importante per ricostruire cosa sia accaduto nella villetta di famiglia di Settimo San Pietro.
L'autopsia sui corpi dei due coniugi: sgozzati
Secondo i primi risultati dell'autopsia sui corpi dei due coniugi infatti la morte sarebbe avvenuta domenica notte o nelle prime ore di lunedì, dunque 48 ore prima del ritrovamento dei cadaveri da parte di un familiare allarmato dalla loro assenza. Lo stesso esame dei medici legali ha confermato che marito e moglie sono stati aggrediti e picchiati con oggetti contundenti e poi accoltellati più volte. Il medico legale Francesco Paribello incaricato dai pm in particolare avrebbe riscontrato numerose lesioni traumatiche su entrambi i cadaveri riconducibili ad un oggetto contundente, in particolare alle mani come si fossero difesi, e diverse ferite da arma da taglio, compresa una profonda alla gola. Al momento del ritrovamento Giuseppe Diana era in cantina, indossava un pigiama ed era scalzo, mentre la moglie era in camera da letto dove c'erano tracce di sangue come se il corpo fosse stato spostato.
Igor Diana rimasto in casa per ore con i cadaveri
Secondo una prima ricostruzione da parte di carabinieri, Igor Diana, ora accusato del duplice omicidio, sarebbe rimasto in casa per alcune ore con i due cadaveri, probabilmente a chattare e a bere alcolici e forse consumando droga. Solo lunedì mattina infatti è stato visto uscire di casa intorno alle 7.30 al volante del pick up del padre e solo dopo aver preso una pistola detenuta in casa dal genitore. L'uomo poi è stato visto in un bar poco lontano prima di darsi alla fuga. Un'altra traccia martedì mattina al Poetto, la princpale spiaggia di Cagliari, dove ha effettuato un prelievo con il bancomat che aveva con sé. Attraverso quelle tracce lasciate in giro e all'ausilio di elicotteri gli agenti infine lo hanno rintracciato e fermato nei pressi di Nuxis dove ha tentato una nuova fuga.
Nato a San Pietroburgo e adottato dalla coppia uccisa insieme al fratello 24enne, secondo alcuni testimoni aveva un carattere molto difficile fonte di continue discussioni in famiglia. All'attenzione degli inquirenti anche il suo profilo facebook nel quale aveva scritto: "Non provocare mai più del dovuto una persona buona. Lei osserva, medita, riflette. Ma quando agisce lo fa con un solo intento. Distruggere chi le ha fatto del male". Al momento il 28enne rimane ricoverato all'ospedale di Iglesias con una prognosi di 60 giorni. Igor Diana nelle prossime ore infatti sarà operato per le ferite alle braccia riportate nel corso del conflitto a fuoco con le forze dell'ordine prima di essere catturato. Il giovane è stato già ascoltato nel letto dell'ospedale dal magistrato che coordina le indagini sul duplice delitto dei due coniugi, Daniele Caria, ma al momento nulla è trapelato sule sue dichiarazioni.