Ci chiediamo da un po' di tempo quale potrebbe essere il modo migliore per raccontare questo Natale. E la cosa, per quanto strana possa sembrare, non è affatto semplice. Per una serie di ragioni, che vanno dalla necessità di essere originali, alla voglia di non annoiarvi ulteriormente, dal rispetto per il significato profondo della ricorrenza a quello paradossale per il più abusato conformismo. Quindi, abbiamo pensato semplicemente di fare degli auguri personalizzati, con pretesti, citazioni e copie (tanto a Natale si perdona un po' tutto…). E dunque:
Buon Natale agli italiani che sopportano senza colpo ferire il balletto dei numeri dell'economia e lo stanco teatrino della politica:
Buon Natale agli italiani che si indignano e si incazzano (ora si può dire) e che sentono di dover cambiare le cose;
Buon Natale a chi ha smesso di lottare, a chi si è arreso al sistema, a chi abbraccia la filosofia del gattopardo o quella del Siddharta di Hesse (e sa aspettare, digiunare e pensare);
Buon Natale a chi lavora e fa sacrifici da una vita e proprio non riesce a credere che questo sia "il migliore dei mondi possibili";
Buon Natale a chi il lavoro lo sta ancora cercando;
Buon Natale a chi studia nonostante "qui in Italia non serve ad un…";
Buon Natale a chi pensa che "tanto sono tutti uguali" e per non sentirsi da meno salta le code, evade le tasse e via discorrendo;
Buon Natale a chi non sa come spiegare ai figli che Babbo Natale è ingiusto e prepotente;
Buon Natale a chi non guarda nemmeno i prezzi ed è felice di "comprare italiano perché è così che si rimette in moto l'economia e si aiuta il Paese";
Buon Natale a chi piuttosto che pagare una lira in più di tasse "riporterebbe i capitali in Svizzera";
Buon Natale a chi dopo i terroristi, gli immigrati e i rom, ora ha paura degli indignati e dei black bloc;
Buon Natale a chi crede, ma anche a chi si rifiuta di farlo;
Buon Natale a chi resiste "allo straniero" e se ne frega della "democrazia greca, del caffè brasiliano, della vacanza turca, dei numeri arabi e dell'alfabeto latino". Buon Natale anche a loro, perché il quoziente intellettivo non può essere un fattore di discriminazione;
Buon Natale a chi condivide i gattini e gli orsacchiotti, a chi indossa visoni e si commuove lo stesso di fronte al bradipo coccoloso e al gufo curioso;
Buon Natale a chi non sente la crisi, a chi vede i ristoranti pieni ed è soddisfatto dei 4 telefonini, delle 3 console e delle code alle sfilate di moda;
Buon Natale a chi non ne può più di ricevere pantofole e maglioni sotto l'albero;
Buon Natale a chi ha imparato a riciclare, non solo i regali;
Buon Natale a chi odia il conformismo delle feste, finendo con il diventare un conformista dell'anti-conformismo e così via fino al settimo livello;
Buon Natale a chi si è stancato di leggere questo pezzo alla terza riga, ma anche a chi è arrivato fino in fondo e ha scoperto che manca qualcosa…