Breivik continua a far parlare di sé: ora pretende uno psichiatra giapponese
Ha chiesto che a valutare le sue condizioni psicologiche sia uno psichiatra giapponese. E' questa l'ultima stravagante richiesta di Anders Behring Breivik, il 32enne norvegese responsabile dei massacri di Oslo e Utoya dello scorso 22 luglio. Secondo Breivik uno psichiatra giapponese sarebbe in grado di comprenderlo meglio rispetto a uno europeo.
"Il mio assistito ha espresso il desiderio di avere uno specialista giapponese, per il concetto dell'onore che hanno i nipponici"- ha dichiarato a un quotidiano norvegese Geir Lippestad, legale dell'uomo. Il fascino per le culture giapponese e coreana era già emerso nel folle memoriale di 1500 pagine scritto da Breivik nel 2009. Il Tribunale di Oslo aveva nominato due specialisti, Synne Soerheim e Torgeir Husby, che avrebbero dovuto stabilire la sua presunta instabilità mentale.
UN SOPRAVVISSUTO SCRIVE A BREIVIK- Si chiama Ivar Benjamin Oesteboe, ha 16 anni ed è uno dei sopravvissuti alla strage di Utoya. Nella carneficina di quel maledetto 22 luglio ha visto morire 5 dei suoi amici e ora, dalla sua pagina facebook, ha deciso di scrivere una lettera a Breivik: "Caro Anders Behring Breivik – si legge nella lettera- probabilmente ritieni di aver vinto. Forse, uccidendo i miei amici e compagni di partito, pensi di aver distrutto il Partito Laburista e la gente che nel mondo sostiene una società multiculturale . Sappi che hai perso. Noi non rispondiamo al male con il male come invece vorresti tu. Combattiamo il male con il bene. E stiamo vincendo noi". La lettera di Ivar prosegue poi in questo modo: "Ti sei descritto come un eroe come un cavaliere. Non sei un eroe, ma di certo hai creato degli eroi. A Utoya in quel caldo giorno di luglio, tu hai creato alcuni dei più grandi eroi mai visti al mondo e hai unito la gente di tutto il mondo".
I NORVEGESI CHIEDONO PENE PIU' SEVERE- Da un sondaggio effettuato dal quotidiano Verdens Gang, i norvegesi parrebbero propensi all'applicazione di pene più severe per reati gravi come quelli commessi da Anders Behring Breivik. I 21 anni di carcere che l'uomo rischia dopo la mattanza del 22 luglio sono parsi una pena "troppo debole" per il 65,5% degli intervistati; solamente il 23,8% ritiene, invece, che sia adeguata. Un risultato che il Ministro della giustizia Knut Storberget si aspettava e che verrà preso in debita considerazione: per il Ministro infatti bisognerà parlare della cosa, senza tuttavia giungere a conclusioni affrettate.