Brasile, la Camera vota sì allʼimpeachment contro la Rousseff
Importante svolta nel processo di impeachment di confronti di Dilma Rousseff in Brasile. La Camera dei deputati ha infatti approvato la messa in stato di accusa della presidentessa con larga maggioranza. Il governo ha ammesso la sconfitta addirittura prima del raggiungimento del quorum (servivano i due terzi dei 512 parlamentari votanti), quando i sì erano 304 contro 107 no. “Le possibilità di invertire il trend sono pari a zero, daremo battaglia al Senato”, ha annunciato il capogruppo alla Camera del Partito dei lavoratori, Josè Guimaraes. Alla fine il risultato del voto è di 355 si, 131 no, 7 astenuti e 2 assenti. Un voto che spaccato il Brasile, tra chi denuncia un vero e proprio “colpo di Stato”, facendo fede alle parole della stessa Rousseff, e chi invece accoglie con tripudia una “vittoria della democrazia contro la corruzione”. La festa è esplosa anche e soprattutto nelle strade e nelle piazze della capitale Brasilia e di altre grandi città brasiliane, come San Paolo e Rio de Janeiro, dove erano stati allestiti maxi schermi per assistere al voto. Alcune tv hanno paragonato l'esplosione di gioia con quella della vittoria di un mondiale di calcio.
Nonostante l’ammissione di sconfitta, il governo non ha commentato con toni polemici: “La decisione della Camera minaccia di interrompere 30 anni di democrazia nel paese”, si legge nel comunicato firmato dal capo di gabinetto di Rousseff, Jaques Wagner. “E’ stato un regresso l’avvio del procedimento di impeachment contro la presidente della Repubblica Dilma Rousseff, eletta con 54 milioni di voti”, aggiunge la nota governativa.
A questo punto la palla passa al Senato: se anche in quella sede il voto verrà approvato, la presidentessa verrà sospesa per 180 giorni. Periodo durante il quale potrà comunque difendersi davanti ai giudici della Corta costituzionale. Quindi i senatori dovranno votare una seconda volta, dopo aver ascoltato la difesa della presidente. Qualora il risultato della votazione fosse favorevole all’impeachment, Dilma Rousseff decadrebbe dall'incarico e il vice presidente Michel Temer, che assumerebbe l'interim durante i giorni di sospensione della presidente, si insedierebbe ufficialmente. Va comunque detto che lo stesso Temer rischia di subire un analogo processo per impeachment. Ricordiamo che Dilma Rousseff è accusata di aver manipolato i conti delle casse statali per coprire il deficit del suo governo. L’opposizione e la piazza la accusano soprattutto di aver trascinato il Paese in una profonda crisi economica