Bossi rassicura Berlusconi: nessun pericolo arriverà da Pontida
Si cerca di ricucire gli strappi all’interno della maggioranza dopo le esternazioni di diversi esponenti politici, a seguito delle sconfitte elettorali delle amministrative e la vittoria dei Sì al referendum. Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha ottenuto ieri le rassicurazioni del leader della Lega, Umberto Bossi, che il suo partito non darà la spallata al Governo, almeno fino alla prossima verifica parlamentare.
Dopo le esternazioni di Maroni sulla missione in Libia e le dubbiose frasi di Bossi sulla tenuta dell’esecutivo, c’erano tutte le premesse perché il prossimo raduno padano sfociasse in una definitiva guerra agli alleati di governo. In un colloquio a bordo dell’Airbus che ha riportato i due leader a Roma, di ritorno da Milano, Berlusconi si è voluto accertare che non arrivino imminenti pericoli dalla prossima manifestazione leghista di Pontida.
Dopo le rassicurazioni al cavaliere, Bossi in serata ha chiamato a raccolta tutti i suoi colonnelli, attorno ad un tavolo di un ristorante della capitale, per decidere le nuove mosse del partito. Al raduno era presente anche il super ministro dell’economia Giulio Tremonti, attorno al quale sembra ruotare, in questo momento, il destino del Governo. Tremonti pare che abbia rassicurato il senatur sulla riforma fiscale e sulla possibilità di modifica al patto di stabilità interna, in modo da premiare, come auspicato dalla Lega, le amministrazioni locali più virtuose.
Anche il gruppo dei responsabili sembra voler dare prova di fedeltà al Governo, infatti, proprio ieri, per evitare altre discussioni interne ad un gruppo non proprio omogeneo, è stato rimandato il voto per l’elezione del nuovo capogruppo parlamentare al posto del deputato uscente, Luciano Sardelli.
Anche se Berlusconi ha siglato una pace sulla linea padana, le sue preoccupazioni continuano su altri fronti, non solo politici: in primis le nuove vicende giudiziarie che riguardano esponenti del suo partito, con la richiesta di arresto del deputato Alfonso Papa nell ambito’inchiesta sulla P4, e il coinvolgimento del sottosegretario Gianni Letta, chiamato in causa da Luigi Bisignani, altro indagato nella stessa inchiesta.
Altri problemi per Berlusconi vi sono sul fronte economico imprenditoriale con la prossima sentenza sul lodo Mondadori e i 750 milioni di risarcimento da dare a De Benedetti, che il cavaliere ha confessato di non sapere dove trovare. Certo è che il cavaliere non può ancora dormire sonni tranquilli.