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Bossi: microspie nella mia casa romana, inchiesta inutile

Trovate delle microspie nell’abitazione di Roma di Umberto Bossi e nel suo ufficio al Ministero delle Riforme. La procura di Roma apre un’inchiesta in seguito alle sue dichiarazioni.
A cura di Cristian Basile
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Continua il momento di concitazione in casa Lega e, pochi giorni dopo l'esplosione di alcuni petardi davanti alla sede della lega nord a Gemonio, gesto che tra l'altro vede come sospettati principali due ragazzi figli di militanti leghisti, un'altra vicenda scuote i vertici del Carroccio. Oggi, infatti, è trapelata la notizia secondo la quale sarebbero state ritrovate delle microspie nella casa romana di Umberto Bossi in zona Porta Pia e nel suo ufficio al Ministero delle Riforme. A confermarlo lo stesso Senatùr, il quale durante una intervista a Ponte di Legno, ha spiegato ad alcuni giornalisti che le microspie sono state scoperte in seguito ad una bonifica effettuata dopo che una sua collaboratrice aveva notato che alcune persone conoscevano il contenuto di dialoghi privati tra lei e Bossi.

Il Ministro ha inoltre rivelato che la vicenda risale ad un paio di mesi fa e di non aver idea sull'identità degli autori: "Come si fa a sapere chi sono? Sono scemi sì, ma non del tutto" – ha spiegato il leader del Carroccio che poi ha chiarito di non aver presentato alcuna denuncia – "Abbiamo aspettato troppo. Abbiamo chiamato un privato per la bonifica. Non volevo far casino, tanto un'inchiesta non trova niente. Io non volevo entrare nel casino. Sono uno che tende a minimizzare".

Queste ultime affermazioni sembra stiano sollevando numerose critiche a causa della mancanza di fiducia dimostrata dal segretario leghista nei confronti della giustizia, mentre la procura di Roma ha aperto un fascicolo contro ignoti. Sempre da Ponte di Legno Umberto Bossi ha parlato anche dei petardi di Gemonio , auspicando una punizione ma non la galera per gli autori del gesto, e del federalismo, dichiarando a proposito con la solita veemenza: "Deve passare,  perché la gente qui al Nord è un po' incazzata, anche con me. O passa il federalismo o si va a votare. Non possiamo farci prendere in giro per troppo tempo".

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