Bossetti, querelata Ester Arzuffi: aveva detto di essere stata “inseminata a sua insaputa”
Lo scorso febbraio, prima del processo d’appello a Massimo Giuseppe Bossetti terminato con la conferma della condanna all’ergastolo per il muratore di Mapello, la mamma dell’uomo Ester Arzuffi in televisione aveva provato a spiegare “l’origine” del dna di suo figlio. L’uomo condannato per l’omicidio di Yara Gambirasio, come è noto, secondo la scienza è figlio di Ester Arzuffi e di Giuseppe Guerinoni, un autista di Gorno morto anni prima la scomparsa della ragazzina di Brembate Sopra. Ma la signora Arzuffi ha sempre negato di aver avuto una relazione con Guerinoni. Così, pur consapevole che “la scienza non sbaglia” la Arzuffi aveva provato a dare una risposta a quel dna che riconduce Bossetti a Guerinoni e che è stato fondamentale per arrivare alla condanna del muratore: “Io non sono stata con lui – aveva quindi detto nel corso di una trasmissione televisiva -. Per me c'è una fecondazione assistita praticata da un ginecologo da cui andavo, ma né a me né a mio marito nessuno ha detto niente”. Insomma, Arzuffi aveva ipotizzato che il suo ginecologo potrebbe aver condotto su di lei, a sua insaputa, una pma (procreazione medicalmente assistita).
La famiglia del ginecologo querela la mamma di Bossetti
Recentemente il nome del ginecologo è spuntato in una trasmissione televisiva e questo, secondo quanto scrive Il Corriere della Sera, avrebbe spinto i familiari del medico a denunciare la mamma del presunto assassino di Yara. La vedova e le due figlie del dottore, scomparso nel 2004, avrebbero querelato perché “turbate e indignate per l’offesa alla memoria” del loro caro. La tesi viene definita “stravagante” e la notizia “smaccatamente falsa”. L’inseminazione artificiale non esisteva nel 1970 e il medico chiamato in causa non aveva ancora uno studio privato e non si era ancora specializzato in ostetricia e ginecologia. Le figlie del medico avrebbero ritenuto le parole di Arzuffi “gravemente lesive della reputazione” perché suonano come accuse di “gravissime violazioni dei doveri deontologici”. “Non ne sappiamo nulla, attenderemo l’esito — ha commentato l’avvocato Benedetto Maria Bonomo —. Intanto posso dire che la signora Arzuffi non ha mai fatto il nome del ginecologo, reso invece da un consulente che è stato immediatamente revocato”.