Bossetti interrogato: proposta una versione alternativa per il sangue su Yara
Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore bergamasco finito in carcere il 16 giugno scorso con l’accusa di aver ucciso Yara Gambirasio, questa mattina ha risposto per circa tre ore alle domande del pm Letizia Ruggeri. È stato un colloquio voluto dal muratore di Mapello che, nei giorni immediatamente successivi al fermo, era rimasto nel silenzio. Ed è stato un interrogatorio durante il quale Bossetti, che continua a ribadire la sua innocenza, avrebbe risposto a tutte le domande e avrebbe fornito la sua verità sul caso di Yara Gambirasio. E lo avrebbe fatto senza fare altri nomi. Il muratore – contro di lui c’è il Dna trovato sugli slip e sui leggins di Yara – avrebbe proposto un’ipotesi alternativa a quella della procura per la presenza delle macchie di sangue sui vestiti della 13enne di Brembate uccisa nel 2010. A dirlo, subito dopo l’interrogatorio, sono stati i suoi avvocati Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti. I due difensori hanno spiegato che Bossetti ha tenuto a chiarire una serie di aspetti relativi a illazioni uscite in queste settimane sulla stampa come per esempio relative all'eccessiva frequentazione di centri estetici. Gli avvocati del presunto assassino di Yara hanno detto, inoltre, che l’indagato ha risposto a tutte le domande del pm continuando a dichiararsi innocente e a dimostrarsi determinato nella propria difesa.
I legali di Bossetti: ripeteremo il test del Dna
“Bossetti per noi resta innocente, è il classico uomo tutto casa, famiglia e lavoro. Nel corso dell'interrogatorio ha anche proposto una risposta alternativa rispetto a quella adombrata dalla procura per la presenza delle sue tracce biologiche sugli indumenti di Yara, ma per il momento la questione è protetta da segreto istruttorio”, hanno detto ancora i legali. Gli stessi avvocati hanno confermato l’indiscrezione trapelata nei giorni scorsi e cioè che chiederanno la ripetizione dell'esame del Dna e aspetteranno la chiusura dell'indagine per conoscere in modo più approfondito le carte della procura. L’avvocato Salvagni, ha descritto il caso di Yara Gambirasio, come un’indagine pazzesca che la difesa di Bossetti non può pensare di smontare in una settimana.