Bonus bebè, caos sull’assegno per i neo-genitori. Ap: “Valga fino al terzo anno di vita”
Continua la discussione sul bonus bebè e ancora non sembrano chiare le modalità con cui questa misura verrà stanziata per i neo-genitori. Oggi la polemica è nata nell’aula del Senato dove Simona Vicari, esponente di Alternativa Popolare, ha ribadito come il suo partito chieda che il bonus valga per i primi tre anni di vita del bambino “così come previsto dalla legge che l’ha istituita”. Ieri la commissione Bilancio del Senato ha approvato un emendamento che prevede la conferma della misura per il 2018 e poi il dimezzamento per gli anni successivi, almeno secondo quanto precisato dal capogruppo del Pd in commissione Bilancio Giorgio Santini.
Il bonus bebè diventerà strutturale dal prossimo anno e non più un bonus come ora, ma con il dimezzamento della quota ricevuta dalle famiglie per ogni figlio, passando da 960 a 480 euro a partire dal 2019. Il dubbio su cui Ap chiede un chiarimento riguardo la possibilità che il bonus valga solo per un anno e non più per tre. “L’accordo politico strategico sulla famiglia raggiunto in commissione rappresenta la più importante condizione per votare questa manovra”, dichiara Vicari riferendosi alla durata triennale per i neonati.
Il governo ha precisato, attraverso Luciano Pizzetti, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento, che “in merito a interpretazioni fuorvianti di queste ore confermo che il bonus bebè è misura strutturale, così come definita nella legge di bilancio in fase di approvazione a Palazzo Madama. E trova le coperture per il 2018 e per gli anni seguenti nel bilancio dello Stato così come risulta dall’emendamento nel pieno rispetto dei lavori e delle intese parlamentari”.
Poi è intervenuto anche il Pd con Santini: “La norma è chiarissima, il bonus è triennale fino ai tre anni di vita del bambino”. La precisazione del capogruppo Pd in commissione Bilancio conferma che l’assegno viene erogato completamente (80 euro mensili) per il primo anno e in misura dimezzata (40 euro al mese) nei successivi due per “questioni di coperture”.
Nel maxi-emendamento del governo che riunisce tutte le misure approvate durante la discussione in commissione dovrebbe quindi essere specificato che l’assegno sarà di 960 euro l’anno nel 2018 per i nuovi nati e diventerà poi di 480 euro nel 2019 e nel 2020, dopo il primo anno di età del bambino. Il bonus verrà erogato mensilmente a partire dalla data di nascita o di adozione per i genitori che hanno un reddito Isee inferiore ai 25mila euro. L’assegno dovrebbe essere raddoppiato per coloro che hanno un reddito inferiore ai 7mila euro.