Non si placano le polemiche dopo il duro scontro tra Sandro Bondi ed Italo Bocchino andato in scena negli studi di Ballarò, nel giorno in cui la Camera dei Deputati respingeva la mozione di sfiducia al Governo Berlusconi IV. Come mostrato eloquentemente dalle immagini che vi proponiamo, tra il Ministro della Cultura e il capogruppo di Futuro e Libertà erano volate parole grosse, proprio a testimonianza della grande tensione visssuta qualche ora prima, con la "sorprendente" bocciatura della mozione presentata proprio da Fli (assieme ad Udc e collegata a quella di PD – Idv), determinata anche dalla defezione dell'ultima ora di due parlamentari di Fli.
A poche ore di distanza, a tornare sulla questione è stato il Ministro Bondi, il quale, in una lunga ed articolata intervista al Giornale, non ha lesinato frecciate e critiche al suo ex compagno di partito, ma soprattutto ha chiarito il suo punto di vista sulla imminente discussione della mozione di sfiducia individuale nei suoi confronti.
"La mozione di sfiducia individuale presentata contro di me è il segno più eloquente dell’incattivimento della lotta politica in Italia. È un atto abnorme, ingiustificato, pretestuoso e, siccome non sono cinico, umanamente dirompente. […] Casini è invece l’erede di una cultura che rispetta le persone ed è favorevole ad una politica non facinorosa, per cui non credo che possa votare questa mozione. […] Per quanto riguarda Pompei, al prossimo Consiglio dei ministri porterò un provvedimento che istituisce una sovrintendenza speciale di Pompei, con alla guida un sovrintendente con poteri speciali. Tutti i provvedimenti che ho proposto vanno nella direzione di favorire il sostegno della cultura non solo da parte dello Stato, ma anche dal mecenatismo della società civile, dei privati e degli enti locali. […] Il caso di Bocchino è diverso. Il suo ruolo è stato nefasto nel Pdl. Ritengo che lo sia anche all’interno del gruppo di Fli, se un galantuomo come Moffa ne ha chiesto le dimissioni dopo aver ascoltato il suo intervento alla Camera. Credo che il discorso sguaiato e volgare che ha pronunciato abbia convinto molti a non seguire le indicazioni del suo gruppo. Credo perciò che renda anche un pessimo servizio a Fini. […] Inoltre, sul piano dei comportamenti morali, non credo di poter subire lezioni da parte di persone come Bocchino, il quale mi ha più volte chiamato nel corso di questi due anni di governo con tono arrogante e minaccioso, a lui congeniale, per chiedere che il ministero dei Beni culturali finanziasse soggetti cinematografici, alcuni dei quali prodotti da società appartenenti alla sua famiglia; ricordo perfettamente che in alcune occasioni, specie all’inizio del mio incarico, il suo tono fu arrogante, perfino impositivo. Ricordo in particolare che, in una occasione, mi telefonò da New York e giunse ad urlarmi al telefono cercando di intimidirmi."
Accuse pesanti alle quali il parlamentare campano certamente risponderà nelle prossime ore, probabilmente chiarendo meglio anche le accuse lanciate nei confronti del Ministro, dai favoritismi ai propri familiari all'inattività nelle sue funzioni istituzionali al Dicastero della Cultura.