Boldrini: “Doveroso ridurre i costi della politica, io ho tagliato spese per 270 milioni”
Doveroso ridurre i costi della politica. E' la posizione espressa dalla presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini, che in un lungo post pubblicato sulla sua pagina Facebook ha spiegato per quale motivo sia necessario effettuare ulteriori tagli di spesa, oltre a quelli già approvati e realizzati durante questi ultimi anni di mandato. "E’ possibile ridurre i costi della politica? In un momento difficile per il Paese credo sia doveroso farlo. Il giorno stesso dell’elezione a presidente della Camera ho deciso di tagliare il mio stipendio del 30% e lo stesso ho fatto con i compensi dei miei collaboratori", ha dichiarato Laura Boldrini durante un'intervista a Piazza Pulita, programma condotto dal giornalista Corrado Formigli su La7.
La politica, secondo la presidente della Camera, deve dare dei segnali positivi ai cittadini, sottolineando però che la Camera dei deputati negli ultimi 3 anni, sotto la sua presidenza, ha effettivamente fatto la sua parte e realizzato pesanti tagli ai costi della politica. "Allora, adesso qui si parla di quanti risparmi si possono fare. I 5 Stelle dicono ‘con questa riforma risparmiamo 60 milioni', le forze di maggioranza invece sostengono che con la riforma costituzionale si risparmierebbero 70 milioni. Intanto, però, alla Camera, noi in questi 3 anni abbiamo risparmiato 270 milioni di euro", puntualizza Boldrini. "E i 47 milioni di quest’anno sono stati destinati alla ricostruzione delle zone terremotate. Credo che anche indennità e rimborsi-spese dei deputati vadano discussi e rivisti. A mio avviso, dovrebbero essere allineati alla media degli altri Paesi europei. Oggi, infatti, ogni parlamento dei 27 Paesi Ue ha le sue regole, anche se l’indennità dei deputati più o meno si equivale: in Italia ammonta a 5mila euro, nei Paesi Bassi è 4.558, in Germania 5.110 euro e al Parlamento di Bruxelles 6.200", sottolinea la presidente della Camera.
"All’indennità si aggiungono anche altre voci. In alcuni casi i deputati hanno a disposizione l’appartamento di servizio. In Italia no. In altri i collaboratori sono a carico del Parlamento. In Italia non è così. E anche la cifra per il compenso degli assistenti varia: in Germania è di circa 15mila euro, al Parlamento Ue arriva a 20mila. Da noi, la cifra di 3.600 euro è versata sulla busta paga dei deputati. Differenze spesso omesse e strumentalizzate da chi fa propaganda. Per questo spero che ci si confronti su dati reali per arrivare a una soluzione che rispetti l’istituzione parlamentare mantenendo l’impegno alla sobrietà", ha concluso Laura Boldrini.