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Bob Dylan, il Premio Nobel che ha scritto un solo grande libro

Oltre alle migliaia di versi contenuti nelle sue canzoni, il Premio Nobel per la Letteratura 2016 ha scritto un grande romanzo: “Chronicles Vol. 1” è il primo capitolo della trilogia autobiografica che non ha mai avuto un seguito.
A cura di Redazione Cultura
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Bob Dylan
Bob Dylan

È la prima volta che il Premio Nobel per la Letteratura viene assegnato a un personaggio tanto influente nell'immaginario popolare, un personaggio "cross" per definizione come Bob Dylan, che in tutta la sua lunga carriera ha spaziato dalla musica alla letteratura, passando per sortite cinematografiche, radiofoniche, teatrali.

Una vera e propria icona dei nostri tempi, "Bobby", autore di poesie e versi indimenticabili che hanno messo la giuria svedese del prestigioso riconoscimento in condizione, dopo che da anni se ne parlava, di assegnare il riconoscimento più alto in campo letterario a Dylan.

Non tutti sanno, però, che oltre alle migliaia di versi contenute nella sua poesia in musica, Bob Dylan ha scritto anche due libri, il primo, "Chronicles" (edito in Italia da Feltrinelli), un vero e proprio capolavoro letterario, capostipite di quella che sarebbe dovuta essere una trilogia che invece si è fermata al primo volume. Il secondo, "Tarantula", un'opera composita che raccoglie diversi scritti di Bob Dylan tra poesie, racconti e massime zen.

"Chronicles Vol. 1"

Il primo volume della trilogia autobiografica di Bob Dylan, dedicato agli anni della formazione e a quelli degli incontri decisivi, ricco di episodi inediti. Non costretto da gabbie cronologiche, il libro spazia dall'epoca del Greenwich Village alla fine degli anni Sessanta, fino agli Ottanta. Il tono dominante è la gratitudine per chi ha reso possibile che Bob Dylan fosse Bob Dylan: verso il poeta Archibald MacLeish, che indirettamente lo guida alla realizzazione di "New Morning", o verso Daniel Lanois, musicista e produttore che direttamente lo aiuta a creare "Oh Mercy". Woodstock, San Francisco, New Orleans, città dell'anima con pochi tratti scuri, completano la geografia interiore di un'America invisibile ma mai davvero scomparsa.

"Tarantula"

Scritto tra il 1965 e il 1966 e pubblicato nel 1971, "Tarantula" è un'opera composita che raccoglie versi, apologhi, giochi di parole, parabole, mostrando gusto del nonsense e saggezza zen. Un'opera pensata, strutturata e agita con la deliberata intenzione di sfidare la lingua scritta e di condurla ai limiti estremi dell'ambiguità fonetica e del senso. I suoi temi sono l'America del dopo Kennedy, l'estasi e l'ossessione del sesso, la violenza del mondo e dei rapporti umani, la guerra del Vietnam e, al di sopra di tutto, la salvezza promessa dalla musica. In questa nuova edizione la prima traduzione italiana è stata interamente rivista, e innumerevoli livelli di significato sono stati portati per la prima volta alla luce. La "Guida alla lettura" che conclude il volume permette di esplorare un testo affascinante e ancora tutto da scoprire.

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