Bob Dylan e il Premio Nobel. Il dibattito è aperto: “È letteratura”?
Il Premio Nobel per la Letteratura è stato conferito ieri 13 ottobre al cantautore Bob Dylan. Inaspettato per tutti, ha suscitato dapprima un gradevole senso di sorpresa e poi via via ha innescato però una legittima riflessione: "Si tratta veramente di letteratura?", questa l'esitazione di molti e, per certi versi, anche di rammarico per un Premio che forse sarebbe dovuto esser conferito ad un'altra personalità nel mondo strettamente letterario. Molti sostengono che Dylan, a cui già era stato assegnato il Pulitzer alla carriera per la sua influenza sulla cultura americana, ha avuto la meglio su una serie di scrittori americani che da decenni aspettano il riconoscimento ma che in Svezia pare non siano tanto apprezzati.
Tutti amano Dylan ma non tutti sono d'accordo con il Nobel per la letteratura
La polemica era quasi scontata. Fra i tweet più sarcastici quello dello scrittore di thriller Jason Pinter: “Se Bob Dylan può vincere il premio Nobel per la Letteratura, Stephen King deve entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame”. La poesia, presente nella musica di Dylan, ha convinto l'Accademia di Svezia a riconoscergli il Nobel per la Letteratura. Ma c'è chi non è d'accordo, come Irvine Welsh, Alessandro Baricco, Valerio Magrelli, lanciando una riflessione sul dato di fatto che libri e canzoni non sono la stessa cosa. Baricco ha in merito dichiarato: "Che un drammaturgo vinca un premio alla letteratura ci sta, anche se in modo un po' sghembo. Ma premiare Bob Dylan con il Nobel per la Letteratura è come se dessero un Grammy Awards a Javier Marias perché c'è una bella musicalità nella sua narrativa". Per Baricco è un paradosso e aggiunge "allora anche gli architetti possono essere considerati poeti".
Dibattito sui social, dai cantautori a Tullio De Mauro
Si sono espressi in merito anche esperti della canzone, da De Gregori a Mogol. Anche il linguista Tullio De Mauro ha detto la sua, che come Salman Rushdie e Joyce Carol Oates, ritiene che poesia e letteratura possano trovarsi anche nelle canzoni e che il Nobel sia arrivato in ritardo a dimostrazione che la letteratura non ha confini.
Tiziano Scarpa, sulla rivista "Il primo amore", puntualizza la grandiosità di Dylan ma anche l'ambito in cui debba essere riconosciuta:
Poesie destinate esclusivamente a un apparato amplificatore e riproduttore elettrico, poesie in forma esclusivamente di canzoni, cioè con strofa e ritornello; poesie legate esclusivamente alla forza motrice musicale; poesie legate esclusivamente alla voce di Dylan.
Ed ancora lo scrittore scozzese Irvine Welsh:
Sono un fan di Dylan, ma questo è un premio nostalgia mal concepito strappato dalla prostata rancida di vecchi hippies balbettanti. Se sei un appassionato di ‘musica', cerca la parola nel dizionario. Poi cerca ‘letteratura', quindi confronta le due cose.
Mentre Valerio Magrelli a Radio3:
Non vedo il bisogno di correre in aiuto delle star, dei divi del rock, con un premio Nobel. La musica è un immenso moltiplicatore emotivo: non tenerne conto significa dimenticare cos'è la letteratura.
È letteratura o no?
Sì, è letteratura dal momento che la musica di Dylan ha saputo sconfinare dalle note e da un esile testo di canzone verso la più aulica essenza della poesia. Non è da tutti, anzi, è infinitamente raro. Si può avere un Nobel ogni 1000 anni per chi, seppur in un contesto distante dal proprio, riesce a combinare un'alchimia e una sperimentazione tali da eccellere non solo nel proprio ambito ma in qualcosa di più ampio e grandioso. Questo è accaduto a Bob Dylan e alle sue canzoni.