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Bloccata la scarcerazione di Pistorius: resterà in prigione

Oscar Pistorius resta in carcere. Il ministro sudafricano della Giustizia ha definito “prematura” la scarcerazione dopo soli 10 mesi dell’uomo condannato per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp.
A cura di Susanna Picone
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Oscar Pistorius, l’atleta paralimpico condannato per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp, non uscirà dal carcere venerdì 21 agosto, come previsto. Il ministro sudafricano della Giustizia Michael Masutha ha infatti deciso di bloccare la concessione degli arresti domiciliari per buona condotta dopo soli dieci mesi di cella, in attesa che si pronunci il comitato che esamina le istanze di carcerazione. Il Dipartimento di Giustizia ha definito “prematura” la scarcerazione dell'ex atleta: la portavoce del ministero, Mthunzi Mhaga, ha spiegato che la scarcerazione deve essere rivista ed esaminata da una commissione, anche se lo stesso Pistorius non ha mai presentato istanza. Dunque Pistorius uscirà di prigione solo se e quando la commissione che valuta le istanze di scarcerazione si esprimerà a favore di nuove misure.

Pistorius ha scontato un sesto della sua pena – L'annuncio dell’imminente scarcerazione di Pistorius, che per l’omicidio della fidanzata avvenuto a casa sua il 14 febbraio 2013 è stato condannato a cinque anni di carcere, aveva sollevato polemiche in Sudafrica. Secondo molti Oscar Pistorius sarebbe stato “aiutato” perché ricco e bianco. L’amministrazione penitenziaria ha risposto comunque che i detenuti hanno diritto alla libertà condizionata per buona condotta dopo aver scontato un sesto della pena. Pistorius avrebbe dunque dovuto essere trasferito ai domiciliari in casa dello zio, in attesa del processo d'appello, in programma a novembre.

Attesa per il processo d’appello – In primo grado l'atleta paralimpico è stato condannato per omicidio colposo. La procura ha fatto appello chiedendo che la condanna sia per omicidio volontario. Secondo l’accusa Pistorius avrebbe volontariamente ucciso Reeva Steenkamp, mentre la difesa del campione di atletica punterà nel prossimo processo a confermare la versione del delitto colposo insistendo sul fatto che l’imputato abbia sparato attraverso la porta chiusa del bagno della sua abitazione credendo ci fosse un ladro.

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