Blitz a Green Hill, liberi trenta beagle e 12 arresti tra gli attivisti (VIDEO)
Green Hill, “il canile degli orrori” di Montichiari, a Brescia, ritorna a far parlare di sé. O meglio, oggi si parla degli animalisti che ieri, intorno alle 16 del pomeriggio, hanno compiuto un blitz per liberare i cuccioli di beagle presenti nel canile e destinati alla vivisezione. Ieri, giornata mondiale per gli animali nei laboratori, doveva essere una delle tante manifestazioni sempre più frequenti e sentite per chiedere la chiusura definitiva dell’allevamento di cani ma si è poi trasformata in un assalto vero e proprio ai cancelli di Green Hill.
Almeno una trentina i cani liberati – Attivisti che da diverse città italiane hanno raggiunto l’allevamento del bresciano, proprietà della farmaceutica americana Marshall, per compiere la loro missione: liberare almeno una trentina di beagle dei 2500 rinchiusi nell’allevamento. Ci sono riusciti, hanno raggiunto le gabbie dove sono rinchiusi gli animali, hanno aperto i cancelli e divelto il filo spinato. Quando gli attivisti entrano le forze dell’ordine, polizia, carabinieri e vigili, non riescono a tenere sotto controllo la situazione e quando intervengono per bloccare quelli ancora fuori dai cancelli, tanti cuccioli erano già liberi. Degli attivisti giunti a Green Hill per manifestare la loro protesta alcuni alla fine sono stati fermati e accusati di diversi reati. Non sono mancati neppure momenti di tensione e azioni violente: due agenti e due militari dell’Arma sono rimasti lievemente feriti.
Dodici gli attivisti arrestati – Il bilancio definitivo stilato dalle forze dell’ordine dopo il blitz di Green Hill è di dodici arrestati in flagranza di reato, otto donne e quattro uomini oltre ad una minorenne denunciata a piede libero. Nessuno di loro è originario del bresciano, gli arrestati arrivano infatti dall’Emilia Romagna, dalla Toscana, da Torino, da Treviso, da Roma e da Milano. Gli animalisti fermati dovranno ora rispondere di diversi reati, nei loro confronti si profilano infatti accuse di rapina, resistenza e violenza a pubblico ufficiale, furto aggravato in concorso e violazione di domicilio aggravata. Le prime stime non ufficiali parlano di danni per circa 250mila euro all’allevamento. Ma intanto sul web non si parla che del gesto eroico degli attivisti e a gran voce si chiede la loro liberazione.