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Bimbo morto per otite, sospeso per 6 mesi l’omeopata che lo aveva in cura

Massimiliano Mecozzi, il medico di Pesaro che curò con la sola omeopatia un bimbo di 7 anni affetto da otite poi degenerata in encefalite mortale, è stato sospeso dall’attività professionale. Decisione non immediatamente efficace, vista la possibilità che ha il medico di impugnare il provvedimento.
A cura di Susanna Picone
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L'Ordine dei medici di Pesaro ha sospeso per sei mesi il dottor Massimiliano Mecozzi, il medico omeopata che nel maggio scorso curò con la sola omeopatia un'otite di cui era affetto un bimbo di sette anni di Cagli (Pesaro Urbino), il piccolo Francesco Bonifazi. Il calvario del bambino è durato quindici giorni, poi Francesco è entrato in coma e dopo non molto è morto per encefalite. La decisione della sospensione, per la violazione degli art. 15 e 33 del codice deontologico dei medici, non è immediatamente efficace, vista la possibilità che ha il dottor Mecozzi di impugnare il provvedimento di fronte ad organismo d'appello nazionale. La decisione di sospendere il medico cinquantacinquenne è stata presa nella serata di ieri in seguito a una riunione fiume della commissione disciplinare provinciale dei medici, presieduta dal dottor Paolo Battistini, che si è conclusa a mezzanotte e mezza. Mecozzi è accusato di non aver curato il piccolo Francesco al meglio, garantendo la guarigione, ossia somministrando antibiotici di fronte all'aggravarsi della malattia e di non aver informato i genitori dei rischi che stava correndo. Il medico seguiva il bambino da anni.

Il medico è indagato per omicidio colposo – Mecozzi ieri era presente alla riunione, ma non ha parlato mentre lo hanno fatto i suoi avvocati, Marilù Pizza del foro di Pesaro e Enzo Carella del foro di Ancona, i quali hanno contestato la decisione presa dalla commissione disciplinare di infliggere ora una sanzione senza attendere l'esito dell'inchiesta condotta dalla procura di Urbino, che ha iscritto il medico omeopata nel registro degli indagati per omicidio colposo. Eccezioni che sono state respinte dall'organismo dell'Ordine dei medici, con la motivazione che si tratta di una decisione indipendente dalle scelte che riterrà di assumere la magistratura.

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