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Bersani punta su D’Alema e Veltroni (e Renzi vola nei sondaggi)

Un patto fra i maggiorenti del Partito Democratico per blindare la vittoria di Bersani, con il ripescaggio di D’Alema e Veltroni: ecco lo scenario tratteggiato da Repubblica e rilanciato dai renziani. Intanto tra i democratici resta l’ottimismo sull’esito delle politiche.
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Dalema-veltroni

Mentre cominciano ad uscire i primi sondaggi sull'esito di eventuali primarie di coalizione, a destare più di qualche perplessità in seno all'elettorato democratico sono le tante indiscrezioni sul probabile riposizionamento dei "maggiorenti" del partito. Solo questa mattina, il sempre ben informato Goffredo de Marchis su Repubblica raccontava infatti della frenesia con la quale i big del partito starebbero "trattando" con gli ambienti vicini al segretario Bersani:

Qualcosa più di una voce, dunque. Qualcosa, anzi molto meno di un patto blindato che sarebbe comunque sottoposto a un numero infinito di variabili, la prima della quale non è irrilevante: vincere le elezioni e gestire il ricambio di governo. In questo caso, quello che il Foglio ha chiamato "papello" ma che in realtà è vero un toto-poltrone, disegna così l'Italia del 2013. Pier Luigi Bersani premier, Rosy Bindi vicepremier, Veltroni presidente della Camera, D'Alema ministro degli Esteri o commissario europeo, Franceschini segretario del Pd, Fioroni ministro. Secondo Renzi questo tipo di intesa spiega l'insolita assenza di litigiosità tra le correnti democratiche.

Un organigramma che certamente non rappresenterebbe quella discontinuità con la passata stagione che in tanti invocano e della quale sta provando a farsi portavoce Renzi (pur tra tante contraddizioni e con una proposta politica che meriterebbe considerazioni ben più approfondite). Ma del resto, che il Sindaco di Firenze sia considerato il nemico pubblico numero 1 dall'estabilishment democratico è cosa confermata anche dalle anticipazioni di alcuni sondaggi relativi alle primarie. Come comunica su twitter Roberto Baldassarri, vicepresidente dell'Istituto Piepoli, considerando i soli elettori del Partito Democratico, Renzi e Bersani sarebbero appaiati al 32% dei consensi, mentre se la platea si allargasse agli elettori di centrosinistra, ci sarebbe un clamoroso sorpasso con Renzi al 35% e Bersani relegato ad un pallido 27%. Dati sui quali sinceramente non ci sentiamo di scommettere, dal momento che ancora non si conoscono le modalità di voto e che le oscillazioni del consenso in caso di elezioni primarie dipendono anche dalla capacità di mobilitazione dei militanti su base territoriale (e Renzi parte ovviamente in netto svantaggio), ma che comunque rivelano la grande distanza che sembra intercorrere fra il gruppo dirigente del Nazareno e lo zoccolo duro dell'elettorato.

Tutto questo nonostante le nubi su alleanze ed accordi elettorali sembrano cominciare a diradarsi (lo stesso D'Alema ha esplicitamente confermato la volontà di presentarsi alle elezioni con Sinistra Ecologia e Libertà e sucessivamente di cercare convergenze con l'Unione di Centro), mentre il segretario pareva essere riuscito a trovare un minimo di compattezza intorno alla sua azione politica (anche nel solco del doppio binario dell'attacco a Grillo e dell'appoggio "forzato ma non per questo meno incidente" al Governo Monti). Certo è che se Bersani conta di presentare agli elettori un organigramma di questo tipo (e se la vecchia classe dirigente non mostra un minimo di sensibilità, cominciando magari a praticare concretamente quel rinnovamento tanto decantato a parole), si assumerà concretamente il rischio di prestare il fianco al fuoco incrociato della propaganda grillina e della polemica interna. Con esiti davvero poco prevedibili.

UPDATE – Ovviamente non si è fatta attendere la risposta di Pierluigi Bersani che, con un messaggio sulla sua pagina facebook ha sconfessato l'esistenza di "patti" o accordi di tale fattura: "Nessun patto per incarichi di governo o partito, io lavoro per un partito unito, rinnovato, contendibile e senza padroni. Ho chiesto io primarie aperte per la candidatura a premier. Sgombriamo il campo da cose inesistenti e parliamo di Italia. Io farò così"

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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