Bersani: “Niente patti con Ingroia, ma non favorire la destra”
"Non facciamo nessun patto con posizioni politiche che vanno in diverse direzioni", con questa frase Pierluigi Bersani, candidato premier del centrosinistra alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, ha smentito ogni accordo con la Lista di Ingroia dopo le polemiche sulle presunte richieste di desistenza rivolte al Movimento Rivoluzione Civile. Da Catanzaro, dove prosegue la sua campagna elettorale, il segretario del Pd però ha voluto ribadire quello che ieri aveva detto Franceschini cioè che "oltre alla politica, c'é la matematica della legge elettorale e chi non sostiene il Pd, in particolare al Senato e in alcune regioni, fa un regalo a Berlusconi". Chiaro il riferimento al Pm palermitano ma anche ai centristi della Lista Monti. "Queste dichiarazioni hanno un tono positivo, ma quel che ho detto sul patto di desistenza vale anche per Monti" ha infatti spiegato Bersani ribadendo però che le alleanze si fanno solo in base a posizioni politiche affini.
Il segretario del Partito Democratico in pratica rilancia l'idea del voto utile per il Pd in chiave anti berlusconiana soprattutto con un occhio alle elezioni Regionali in Lombardia dove si gioca anche la partita per la sfida nazionale. Gli ultimi sondaggi danno il centrodestra avanti in Lombardia e Bersani punta a recuperare voti. "Io invito a una riflessione, non mi permetto di dire cosa fare" ha proseguito il leader della coalizione di centrosinistra, ma "ognuno si deve assumere le proprie responsabilità, non davanti a Bersani, ma davanti al Paese". "Perché in Lombardia non si sostiene un candidato che non è del Pd ma è civico, perché si dà questa chance al centrodestra?" si domanda Bersani che attacca le posizioni a sinistra del Pd che cedono "troppo al radicalismo". "Il Pd e i progressisti reggono la sfida alla destra, a Berlusconi e alla Lega e questo è l'oggetto della campagna elettorale" ha rilanciato Bersani, auspicando che "dal sud ci sia una reazione al ritorno di questo accordo tra Pdl e Lega che rimane un pericolo per il Paese".