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Bersani: “Monti non rischia, ma la riforma del lavoro deve essere modificata”

Nella riunione della direzione nazionale del Pd, Bersani torna a chiedere che la riforma venga ritoccata in Parlamento. Fassina: “La Fornero si rassegni alle scelte del Parlamento”.
A cura di Alfonso Biondi
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Pier Luigi Bersani direzione nazionale Pd

Il tema caldo della riforma del lavoro arriva sul tavolo della direzione nazionale del Partito democratico. Bersani e soci cercano di elaborare la nuova strategia di partito, di aver ben chiare le contromosse da mettere in campo per non scontentare i propri elettori, di trovare una linea effettivamente condivisa da tutti.

Bersani: "Correggere le lacune in Parlamento"- Pier Luigi Bersani, nonostante le divergenze su alcuni punti della riforma, ha precisato il governo Monti non rischia: "Abbiamo preso l'impegno di sostenerlo fino al 2013 e intendiamo mantenerlo". Il segretario del Pd ha sottolineato la volontà di  "portare in porto la riforma del lavoro, ma discutendo in Parlamento e correggendo le lacune che ci sono". Insomma, la riforma va puntellata, soprattutto per quanto riguarda la nuova formulazione dell'articolo 18; il modello da imitare, in questo senso, resta quello tedesco. Bersani ha poi annunciato che il suo partito "fisserà un opportuno presidio sul lavoro, un tavolo con gruppi parlamentari e partito per seguire la riforma e tenere le relazioni con i soggetti sociali". Quindi la richiesta di "stare a questo metodo", evitando "proposte estemporanee" e il rischio di frammentazione. "No a partito con cento voci". E non è mancato un appello alle forze parlamentari: "Chiediamo alle forze parlamentari di riflettere sui punti controversi della riforma del lavoro".

"Disastro Berlusconi-Bossi-Tremonti"- Bersani ha anche parlato del precedente governo Berlusconi, non risparmiando stoccate: "Siamo giunti a un risveglio amaro dopo le favole rosa. Gli aumenti imu, irpef e altre tasse non arrivano dal cielo, ma sono conseguenza del disastro Berlusconi-Tremonti-Bossi". Poi il richiamo all'esigenza di una nuova legge elettorale, definita "prioritaria e indifferibile". Qualche parola anche sulle primarie, strumento che nella storia recente del Pd ha mostrato spesso più ombre che luci. Sul tema, Bersani ha annunciato che la commissione statuto del partito si metterà subito al lavoro al fine di individuare "soluzioni correttive che mettano le primarie in sicurezza".

Fassina: "Cambiare la norma sui licenziamenti economici"- Il responsabile economico del partito Stefano Fassina, arrivando alla riunione, ha ribadito che la norma sui licenziamenti economici così com'è "non va bene e va cambiata", prevedendo il reintegro. Un particolare, questo, sul quale "c'è larghissima condivisione anche nell'opinione pubblica". Il responsabile economico del partito era intervenuto poco prima alla "Telefonata" di Maurizio Belpietro, prospettando dei ritocchi alla riforma del lavoro da parte del Parlamento: "Siamo ancora in una Repubblica parlamentare dove le leggi le fa il Parlamento e non il governo. Credo che la Fornero si debba rassegnare a quelle che saranno le scelte del Parlamento".

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