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Bersani alle prese con la questione morale: “Il Pd è totalmente estraneo. E chi ha sbagliato faccia un passo indietro”

A seguito degli scandali Penati e Tedesco, Pier Luigi Bersani ha difeso l’integrità morale del Partito Democratico, accusando la macchina del fango di accanirsi contro il suo partito.
A cura di Alfonso Biondi
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Bersani

"Noi critiche le accettiamo, aggressioni no, calunnie no fango no. Quindi da oggi cominciano a partire delle querele e delle richiesta di danni". Sono queste le dure parole con le quali il leader del Pd Pier Luigi Bersani ha aperto la conferenza stampa di oggi a Montecitorio; una conferenza stampa nella quale ha dovuto difendere il suo partito, disorientato dalle pesanti accuse venute fuori nei confronti di alcuni suoi autorevoli esponenti.

E' il caso dell'ormai ex vicepresidente del Consiglio regionale lombardo Filippo Penati, accusato di aver intascato delle tangenti da alcuni imprenditori; è il caso del senatore Alberto Tedesco, accusato per associazione a delinquere e corruzione per alcune questioni risalenti al periodo in cui era Assessore alla salute della regione Puglia. Per Tedesco il Senato ha respinto la richiesta d'arresto lo scorso 20 luglio.

Bersani, preso atto della situazione, ha precisato che "il Pd è totalmente estraneo a tutte le vicende di cronaca di cui si parla" e che il partito si sta muovendo nel rispetto di 4 principi fondamentali:

Primo: rispetto assoluto della magistratura; secondo: tutti i cittadini, onorevoli compresi, sono uguali davanti alla legge; terzo: chi è investito da un'inchiesta faccia un passo indietro per non imbarazzare l'istituzione partito, al netto della presunzione di innocenza; quarto: i partiti si attrezzino a darsi regole più stringenti di garanzia, trasparenza e controllo.

Il Pd, a detta del suo leader, sta rispettando questi 4 principi, a differenza di altri: "Vorrei capire perché dobbiamo essere solo noi, vorrei capire perché non lo si chiede a nessun altro. Perché a vedere oggi le paginate dei giornali e a vedere i telegiornali– ha dichiarato- c'è da rimanere allibiti". Per Bersani si tratta quindi della solita "macchina del fango" messa in moto dai media ostili. "Se sperano di intimorirci si sbagliano di grosso"- ha concluso Bersani, dopo aver anche preannunciato la possibilità di far partire querele e denunce come class action. Il partito, a suo dire, è infatti una proprietà indivisa e paragonarlo alla ‘Ndrangheta è un insulto per ciascuno dei suoi componenti.

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