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Bernasconi, guru dell’anoressia, condannato per violenze sessuali

Confermata in appello la sentenza espressa in primo grado. Approfittando della vulnerabilità psicologica delle proprie pazienti, Bernascioni è stato riconosciuto colpevole di quattro casi di violenza sessuale sui sette di cui era accusato.
A cura di Redazione
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Waldo Bernasconi, ideatore del protocollo neorechiano per i disturbi alimentari, è stato condannato in via definitiva per violenza sessuale. Condanna confermata anche all'attore Isaac George e a Pietro Billari. La pena comminata al professore settantunenne è di sei anni e sei mesi, mentre è di quattro anni e sei mesi per gli altri due imputati. Al momento né Bernasconi né George sono stati condannati al carcere, mentre Billari è già detenuto per un'inchiesta simile a quella che lo vede coinvolto con il terapeuta. L'Italia potrebbe chiedere l'estradizione per il guru dell'anoressia e l'attore affinché scontino la pena nel Bel Paese. Entrambi infatti vivono all'estero, il primo in Svizzera.

Bernasconi, che non ha mai partecipato alle udienze, ha fatto sapere attraverso i suoi legali che ricorrerò alla Corte europea dei diritti dell'uomo. Piermario Vimercati e Angelo Giuliano, avvocati di Bernasconi, hanno infatti contestato che "questo procedimento penale, la cui irragionevole durata sarà oggetto di censura, ha violato i diritti e le libertà sancite dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo. Basta rilevare che il professore è stato condannato sulla base del diario di una ragazza, poi scomparsa, senza che il contenuto fosse mai sottoposto a perizia".

Il diario a cui fanno riferimento i legali di Bernasconi è quello di una ragazza di ventidue anni, morta suicida nel settembre del 2005 pochi mesi dopo aver lasciato la clinica del "guru" neorechiano. Proprio l'agenda personale della giovane è stata fondamentale durante il processo poiché ha permesso di mettere in luce dettagli inquietanti del metodo neorechiano secondo Bernascioni.

Il metodo di Bernasconi, guru dell'anoressia

Bernascioni eseguiva il suo trattamento nelle sue cliniche SanaVita nel Canton Ticino e nella Cascina Respaù, a Como. L'approccio neorechiano vuole ricondurre ad un equilibrio psicologico i propri pazienti, identificando – come dichiara la Scuola internazionale neorechiana – "nell'agire dell'essere umano quei cinque movimenti primari, che caratterizzano i moduli esistenziali di tutti i Viventi": aggressività, seduzione, sottomissione, diffidenza e pianificazione. Riacquistare consapevolezza del proprio corpo e autostima sono due passaggi essenziali per il processo di guarigione. Approfittando della loro condizione psicologica, Bernascioni obbligava le assistite a vestirsi in maniera succinta e ad esibirsi. Secondo la sentenza, il professore è colpevole di violenza sessuale in quattro casi sui sette di cui è stato accusato.

Oltre diecimila euro al mese, tanto poteva costare il ricovero di un mese in un clinica SanaVita. Le Asl italiane spesso rimborsavano le famiglie e, almeno all'inizio, ciò ha permesso di formulare ulteriori accuse contro il terapeuta.

Le altre accuse contro Bernascioni

Bernascioni è stato assolto già in primo grado per associazione per delinquere finalizzata alla truffa e truffa aggravata contro il Sistema sanitario nazionale. Il terapeuta, iscritto all'Ordine degli psicologia della Toscana e radiato dallo stesso a settembre del 2009, è stato accusato anche di esercizio abusivo della professione. L'accusa è caduta in prescrizione.

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