Berlusconi: “Pronto ad accogliere i fuoriusciti M5s, con noi incasserebbero l’indennità”
Il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi si dice pronto ad accogliere in una eventuale maggioranza di centrodestra anche i fuoriusciti del MoVimento 5 Stelle, coloro che sono candidati ma che potrebbero uscire immediatamente dal gruppo parlamentare pentastellato in seguito al caso rimborsopoli. “Non si dice mai di no a chi dice ‘sottoscrivo' il vostro programma. Incasserebbero poi l'indennità nella loro totalità, anche se io credo che non ne avremo bisogno perché avremo la maggioranza. E comunque se non c’è la maggioranza si torna alle urne con questa legge elettorale”, dice Berlusconi durante la diretta di Corriere Live.
Berlusconi definisce questi eventuali fuoriusciti del M5s come i futuri "responsabili”. “Poi – aggiunge – loro sono tutti presi a casaccio, hanno solo una caratteristica in comune: è gente che non ha mai lavorato. Saremmo molto convenienti per loro, possono incassare tutta l’indennità”.
Il primo provvedimento al governo: lo Young Act
Il primo provvedimento che il governo di centrodestra farebbe in caso di vittoria elettorale sarebbe quello che Berlusconi definisce lo Young Act: la decontribuzione per le aziende che assumono giovani disoccupati per i tre anni di praticantato e per i primi tre anni di impiego. “Per sei anni – argomenta il leader di Forza Italia – ogni giovane assunto costa alle aziende 1.500 euro e non più 3mila come adesso”.
Berlusconi parla anche del Jobs Act: “Quando è apparso non abbiamo subito gettato la croce, si è avuta una delusione dopo perché i nuovi posti di lavoro che sono stati creati erano per una grandissima parte a tempo determinato. Mentre i contratti più importanti, anche per le aziende, sono quelli a tempo indeterminato”.
Gli altri provvedimenti urgenti che farà un eventuale governo di centrodestra saranno le pensioni a mille euro per chi le ha più basse e per le mamme, oltre all’approvazione della flat tax entro l’estate. Per quanto riguarda la legge Fornero, Berlusconi ipotizza di modificare solo alcuni punti “per togliere di mezzo le cose sbagliate”, considerando che parte da un "giusto principio", ovvero che venga “elevata l’età della pensione”.
I ministri e il premier di Forza Italia
Berlusconi continua a non dire chi sarà il candidato alla presidenza del Consiglio di Forza Italia ma annuncia che il suo nome verrà dato prima delle elezioni. Intanto ribadisce che il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani “fa parte della rosa dei papabili”.
Il leader di Fi non si sbilancia neanche sui ministri: all’Economia serve “una persona che conosca a fondo la realtà fuori e dentro la politica, ma ci vuole una responsabilità comune degli alleati per scegliere il nome”. Per quanto riguarda il ministro della Giustizia, Berlusconi è certo: “Deve essere un avvocato o un magistrato, non si può prendere uno che viene da fuori” questo mondo. E assicura: “Ho già in testa il nome da proporre ai nostri alleati, non è Ghedini ma non dirò chi è”.
Infine Berlusconi sembra escludere, almeno per il momento, un suo ritorno in Parlamento anche in caso di sentenza favorevole della Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo: “Non lo so” se tornerei “perché se il mio ruolo di regista funzionerà, e io credo di sì, non ci sarà bisogno che io ritorni in Parlamento”.