Berlusconi promette: “Se vinciamo noi, abolisco l’IMU”
Gli anni passano, ma lui non sembra proprio risentirne. Così come le sue promesse. Silvio Berlusconi ha scelto il suo cavallo di battaglia in vista del suo ormai imminente ritorno in campo: «aboliamo l'Imu». E' questo il grido del Cavaliere agli elettori del PdL, un rimando a quello che fu il suo asso nella manica in occasione della campagna elettorale del 2006, giocato in occasione di un confronto televisivo con avversario Romano Prodi. L'ex premier decide dunque di puntare proprio sull’alleggerimento della pressione fiscale (l'occasione è la breve crociera, da Venezia a Bari, organizzata dal "Giornale" con i suoi lettori e terminata con una intervista rilasciata al direttore del quotidiano di famiglia, Alessandro Sallusti). E non è certo un caso se lo ha fatto proprio in questo momento: oggi, infatti, scade la seconda rata del balzello più odiato del Governo Monti, per i proprietari di prime case che abbiano scelto la formula in tre rate (5% dei contribuenti). Berlusconi, da buon populista, sa bene di sfondare una porta aperta e afferma: «La casa – spiega – è il pilastro su cui ogni famiglia fonda il suo futuro. E' uno dei nostri programmi di governo: come abbiamo abrogato l'Ici, così aboliremo subito l'Imu. La sinistra, invece, come primo punto del programma ha l'imposta patrimoniale anche sui piccoli appartamenti».
Il Berlusconi show sulla Msc Divina prosegue con le critiche alle recenti misure adottate dall'Europa. Il Fondo Salva Stati Esm, fresco di approvazione dalle Corte Costituzionale tedesca, «difficilmente funzionerà», dice Silvio nell'intervista al Giornale. Mentre le norme del Fiscal compact, aumentando pressione fiscale e tasse, non sostengono la crescita ma portano piuttosto verso «una recessione indefinita». E' questa è un frecciata anche all'operato del Governo Monti. Ma nel mirino c'è anche la Cancelliera Angela Merkel: «La Germania -spiega- non consente che la Bce batta moneta e questo è un mattone che pesa in maniera tragica». E a pesare è anche il carico fiscale, sopratutto a livello psicologico visto che durante una crisi per generare investimenti «il fattore psicologico è fondamentale».
Ma non solo critiche, Berlusconi tende anche un mano ad un suo possibile futuro alleato: Matteo Renzi: «porta avanti le nostre idee, sotto le insegne del Pd. Se vince le primarie si verifica questo miracolo: il Pd diventa finalmente un partito socialdemocratico». Ben nota è la simpatia del cavaliere nei confronti del sindaco di Firenze; qualche mese fa L'Espresso ipotizzava addirittura un piano "segreto" di Berlusconi che prevedeva proprio il "rottamatore" come premier. Ma dal quartier generale di Renzi, le parole di Berlusconi vengono recepite quasi come un tentativo di mettere in difficoltà il personaggio del momento del centrosinistra: il coordinatore della campagna elettorale di Renzi, Roberto Reggi («Berlusconi che elogia Renzi? Tenta di fargli lo sgambetto»), mentre il diretto interessato prima, parlando del Governo Monti, sottolinea come «dopo il governo Berlusconi anche un governo guidato dal pulcino pio sarebbe in grado di fare meglio», poi dalla sua pagina Facebook gela l'ex premier: «Oggi scopriamo che Berlusconi è socialdemocratico a sua insaputa. Scherzi a parte, il Cavaliere sa che se vinciamo noi, lui è il primo rottamato. E quindi preferisce (legittimamente) giocarsela con Vendola o Bersani. Ecco perché fa di tutto per metterci in difficoltà. Ma noi siamo più forti delle sue trappole mediatiche».