Berlusconi, nuovo attacco ai giudici: ”Eversivi come con Craxi” e poi scatta la barzelletta (video)
Non pago dell'affondo che ieri mattina ha rivolto alla scuola pubblica, Berlusconi, nel corso del meeting del Pdl organizzato a Roma, è tornato ad impegnarsi nella sua "campagna" contro quella parte della Magistratura, "permeata dell'ideologia della sinistra", che senza indugi definisce "eversiva". Il copione è sempre lo stesso: "Sono 17 anni che la magistratura tenta di farmi fuori considerandomi un ostacolo, ma io sono ancora qui e nonostante tutti i processi non sono mai stato condannato". Vi sarebbe dunque bisogno "di una commissione di inchiesta per accertare se c'è una associazione a delinquere a fini eversivi nella magistratura". Gli applausi della folla accorsa per la convention organizzata da Maria Vittoria Brambilla, caricano il Premier che paragona il suo ruolo nella politica italiana a quello di Craxi: "L'hanno accusato di tutto e di più per farlo fuori, come hanno provato a fare con me nel 1994".
E non può mancare le battute, dopo la barzelletta di due settimane fa sulla mela al gusto speciale. Un uomo in mezzo alla folla gli grida: "sei pure bello" e Berlusconi risponde: “Lei ha espresso il 25% di omosessualità che è in tutti noi, anche in me; ma dopo una attenta analisi ho scoperto che il mio 25% di omosessualità è lesbica”. E scroscio di applausi della platea. Così ci prende gusto e decide di mettere fine alla "querelle" sulla sua altezza, spiegando: "non è che sono basso, è che il più basso degli uomini della mia scorta è alto 1,95. E questo nelle foto va a mio detrimento". E' l'apice del convegno.
Poi il Presidente del Consiglio difende il testo già approvato dalla Camera sul processo breve, che preferisce chiamare "processo europeo" visto che "tutti i Paesi distinguono tra incensurati e no, e quindi modulano diversamente la prescrizione". I capi di imputazione che lo riguardano? "Bazzecole di 15 anni fa". Tuttavia per la prima volta Berlusconi sottolinea come si tratti di espediente necessario a tutelarlo, a dargli la possibilità di governare, perché include una norma che "forse, forse, potrebbe accorciare la prescrizione di un mio processo".
Non manca un richiamo alle intercettazioni: "In uno Stato che si definisce democratico i cittadini non possono sentirsi spiati quando alzano il telefono e vedere poi le loro conversazioni sui giornali in modo distorto. È una cosa inaccettabile perché la privacy va sempre tutelata".
Immediate le reazioni a proposito del punto focale del suo discorso sulla Magistratura, anche alla luce del caso dei manifesti sequestrati a Milano con la scritta "Via le br dalle procure". Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati, Luca Palamara sottolinea che "non esistono parole e aggettivi nuovi per esprimere lo sconcerto e lo sdegno di fronte a queste affermazioni". E poi aggiunge: "Il nuovo attacco di Berlusconi ai magistrati suona come l'avallo del premier alla vergognosa campagna di affissione a Milano, realizzata con slogan diversi ma tutti molto aggressivi contro la magistratura".