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Berlusconi: non lascio le aziende e i miei figli in mano alla sinistra

In un intervento agli stati generali del Commercio estero il Premier non ha rinunciato ad esibirsi in uno dei suoi show, questa volta si è scagliato non solo contro la sinistra e i giudici ma anche contro l’euro, “una moneta che non ha convinto nessuno”.
A cura di Antonio Palma
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In un intervento agli stati generali del Commercio estero il Premier non ha rinunciato di esibirsi in uno dei suoi show, questa volta oltre contro la sinistra e i giudici si è scagliato contro l’euro, “una moneta che non ha convinto nessuno”.

Dopo le pressioni subite negli ultimi giorni fuori e dentro l’Italia, Berlusconi oggi non ha perso l’occasione per sfogarsi ed esprimere le proprie idee e il proprio pensiero su quello che sta accadendo in Europa e in Italia. Il Premier è stato un fiume in piena, stamattina è intervenuto in televisione alla trasmissione di Maurizio Belpietro e stasera agli Stati Generali del Commercio Estero. Ed è proprio qui che, nell’ennesima dichiarazione di un possibile abbandono per vecchiaia, ha aggiunto di non poterlo fare perché “se penso ad aziende, colleghi, amici e figli in mano ad una sinistra così divisa mi sento la responsabilità di tenere e mandare avanti il nostro Governo". Il Presidente del Consiglio in pratica si sente responsabile per gli amici e i parenti e non può accettare gli inviti che gli vengono rivolti da più parti alle dimissioni solo perché ha paura che la sinistra possa fargli del male.

In un momento in cui la maggioranza degli italiani protesta contro le misure che il governo vuole adottare e i Paesi europei non perdono occasione per mettere sotto accusa il nostro Esecutivo, Berlusconi ancora una volta liquida i problemi con una serie di battute contro la sinistra e i magistrati che lo perseguitano.  Nelle ore in cui Sarkozy afferma che il piano europeo è servito per non far cadere anche l’Italia e il portavoce tedesco spera che il Governo italiano segua le parole del nostro Presidente della Repubblica, Berlusconi liquida l’euro “come moneta che non ha convinto nessuno”.

Per il Presidente del Consiglio "l'euro è un fenomeno mai visto” ed è per questo motivo che ci sono attacchi speculativi, perché è una moneta di “tanti Paesi che però non hanno un governo unitario né una banca di riferimento e delle garanzie". In questo modo il Presidente cerca di tranquillizzare gli italiani facendo capire che il problema non è dell’Italia e del Governo, ma è dovuto esclusivamente ad una moneta che non ha senso, o al massimo al debito ereditato dal passato.

Berlusconi durante l’intervento sprizza ottimismo da tutti i pori e si dice sicuro che “il Governo arriverà a fine legislatura" ed è convinto che l'opposizione non potrà sottrarsi dal sostenere il pacchetto di misure concordato con l'Europa, perché si renderà conto che sono misure da dover fare per il bene del Paese. Berlusconi è convinto anche che l’ottimismo sia alla base di ogni cosa e per questo motivo consiglia agli uomini di partito di raccontare storielle quando sono all’estero perché “una storiella pulisce dal pessimismo e dai pensieri tristi". Il presidente Berlusconi comunque ha rassicurato tutti che lui non è fermo con le mani in mano ma “che la prossima settimana il governo presenterà in Parlamento le misure per lo sviluppo richieste dall'Ue per il rilancio della crescita”. Come a dire, non preoccupatevi tra una barzelletta e una legge l’Italia risolverà tutti i suoi problemi.

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