I ministri del PdL si sono dimessi su decisione di Berlusconi. Ora è crisi
Ore 20.50 – Grillo: "Niente accordi, andiamo al voto col Porcellum". Sono le agenzie a battere quella che dovrebbe essere una dichiarazione congiunta di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio e che delimiterebbe una volta di più l'orizzonte in cui intende muoversi il Movimento 5 Stelle: nessun accordo e nessun governo alternativo.
Ore 20.20 – Letta: "Da Berlusconi un gesto folle per motivi personali". Così in una nota il Presidente del Consiglio: "Berlusconi per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l'alibi dell'IVA. Ma gli italiani rimanderanno al mittente le sue bugie". Ecco la nota integrale di Letta: "Berlusconi per cercare di giustificare il gesto folle e irresponsabile di oggi, tutto finalizzato esclusivamente a coprire le sue vicende personali, tenta di rovesciare la frittata utilizzando l'alibi dell'IVA. La responsabilità dell'aumento dell'IVA è invece proprio di Berlusconi e della sua decisione di far dimettere i propri parlamentari mercoledì, fatto senza precedenti, che priva il Parlamento e la maggioranza della certezza necessaria per assumere provvedimenti che vanno poi convertiti. Per questo, ieri si era deciso di andare al chiarimento parlamentare e si era concordemente stabilito di posporre a dopo il voto in Parlamento i provvedimenti economici necessari. Gli italiani sapranno rimandare al mittente una bugia così macroscopica e un simile tentativo di totale stravolgimento della realtà. In Parlamento ognuno si assumerà le proprie responsabilità d’innanzi al Paese".
Ore 20.00 – Cicchitto si smarca: "Dovevamo discuterne nel partito". A riportarlo è l'Unità, che spiega come l'ex capogruppo alla Camera avrebbe preso le distanze da una decisione che non è arrivata dopo una discussione interna, ma che è stata eseguita su diretto invito di Berlusconi.
Ore 19.30 – "Il M5S non ha nel suo dna la possibilità di realizzare accordi o alleanze nemmeno per Governi di scopo". Con queste parole l'ex capogruppo al Senato del M5S Nicola Morra chiude alla possibilità di un appoggio dei 5 stelle ad un nuovo Governo di scopo. "Dal nostro punto di vista", ha detto Morra a La7, "non c'è niente di più democratico che un ritorno alle elezioni".
Ore 18.55 – I Ministri del PdL: "Non ci sono più le condizioni per continuare a lavorare con questo governo" – "A seguito dell'invito del presidente Berlusconi a dimetterci dal governo per le conclusioni alle quali il consiglio dei ministri di ieri e' giunto sui temi della giustizia e del fisco, non riteniamo vi siano piu' le condizioni per restare nell'esecutivo dove abbiamo fin qui lavorato nell'interesse del Paese e nel rispetto del programma del Popolo della Libertà". E' il testo di una nota congiunta firmata unitariamente da Angelino Alfano, Nunzia De Girolamo, Beatrice Lorenzi, Maurizio Lupi e Gaetano Quagliariello, componenti della delegazione del Pdl al governo. "Rassegniamo le nostre dimissioni anche al fine di consentire, sin dai prossimi giorni, un più schietto confronto e una più chiara assunzione di responsabilità", concludono i ministri del Pdl.
18.39 – Epifani: "Dimissioni, ulteriore azione di sfascio" – E' duro il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, nel commentare le dimissioni dei ministri del Pdl: "sono una ulteriore azione di sfascio per l'azione del governo", ha detto.
18.33 – "Rimetto il mio mandato nelle mani di Silvio Berlusconi". Lo annuncia il sottosegretario alla Pubblica amministrazione e semplificazione, Gianfranco Micciche'.
18.30 -Angelino Alfano. "I ministri del Pdl rassegnano le proprie dimissioni"- Il portavoce di Angelino Alfano ha poi ufficializzato: "I ministri del Pdl hanno rassegnato le proprie dimissioni", affermando di parlare per tutta la delegazione ‘azzurra' al Governo.
I ministri del Popolo della Libertà al governo dovrebbero presentare immediatamente le proprie dimissioni. L'invito arriva direttamente da una nota firmata dal leader del partito, Silvio Berlusconi, che si rivolge ai suoi affinché non si rendano "complici di una ulteriore odiosa vessazione imposta dalla sinistra agli italiani". Cioè l'aumento dell'Iva dal 1° ottobre, il cui rinvio è saltato ieri in Consiglio dei Ministri, a detto del Ministro Franceschini per colpa del PdL. Aumento dell'Iva che Berlusconi definisce "una grave violazione dei patti su cui si fonda questo governo, contraddice il programma presentato alle Camere dallo stesso premier e ci costringerebbe a violare gli impegni presi con i nostri elettori durante la campagna elettorale e al momento in cui votammo la fiducia a questo esecutivo da noi fortemente voluto". Berlusconi poi definisce "un ultimatum" quello lanciato "dal Premier e dal Partito Democratico agli alleati di governo sulla pelle degli italiani, appare irricevibile e inaccettabile".