Berlusconi: “Cottarelli sarà nel mio governo”. Ma l’economista nega: “Mai dato disponibilità”
"L'ho sentito ieri e si è dichiarato disponibile, sarà uno di quelli che sarà nella nostra squadra di governo". Così Silvio Berlusconi annuncia alla Confcommercio la disponibilità di Carlo Cottarelli alla guida di un ministero per la spending review, così come aveva già anticipato domenica scorsa a "In mezz'ora", il programma condotto da Lucia Annunciata.
Ieri pomeriggio era stato proprio l'economista a smentire la notizia, spiegando che da Silvio Berlusconi non era arrivata nessuna proposta concreta. L'ex Commissario alla spending review, interpellato dall'Ansa che ha sondato una sua disponibilità all'eventuale incarico, ha replicato con un "no comment". Carlo Cottarelli è oggi alla guida dell'Osservatorio sui conti pubblici, del quale ha detto di voler preservare l'indipendenza politica. E oggi ha chiarito la vicenda: "Ringrazio i partiti e i movimenti che mi hanno contattato in proposito, tuttavia la partecipazione ad un'attività di governo richiede la condivisione dei programmi concreti sulle cose da fare. Tale condivisione non può avvenire che dopo le elezioni. Vorrei quindi chiarire di non aver dato la mia disponibilità a nessun schieramento a partecipare in qualunque forma a un futuro governo" – ha aggiunto Cottarelli – "Credo che ogni cittadino debba sentirsi onorato di servire il Paese contribuendo all'attività di governo. Al momento però continuo a svolgere il mio ruolo di visiting professor alla Bocconi e di direttore dell'Osservatorio sui conti pubblici. In questa veste continuerò a commentare in modo imparziale il dibattito sui conti pubblici".
La giornalista Rai aveva chiesto al Cavaliere di rispondere a Cottarelli sulle coperture disponibili per la Flat Tax, punto principale del programma di Forza Italia, e Berlusconi aveva risposto così: "Abbiamo pronto per Cottarelli il ministero della spending review. Non so se ci dirà si, gli daremo un posto di ministro per fare i tagli che lui aveva individuato ma che poi Renzi invece di tagliare, tagliò lui".
Berlusconi attacca Di Maio su rimborsopoli
"Il M5S mostra una incapacità assoluta di governare e se pensiamo a Di Maio presidente del Consiglio è una barzelletta: non ha mai fatto nulla e non si può pensare che sia lui a prendere le redini". Ha detto Berlusconi, e ha aggiunto: "Il Pd è uscito dalla competizione ma non è solo colpa di Renzi, accade anche in Europa. Noi come centrodestra siamo di fronte al M5S: non è un movimento politico, non è un partito democratico è una setta che prende ordini da un vecchio capo di Genova e un altro socio, e oggi c'è il figlio. Hanno come regola di comportamento l'opportunità politica e poi sono tutte persone che non hanno saputo fare niente per sé e per la propria famiglia, non hanno mai lavorato, tutto dettato dall'invidia sociale verso tutti quelli che sono ricchi". E poi scherza: "Se di Maio diventa presidente manderò una cartolina da un posto lontano come molti altri italiani".
Sul caso delle mancate restituzioni da parte dei parlamentari M5S, Berlusconi commenta con lo slogan grillino: "Onestà, onestà".