Berlusconi: “Sì a ius soli e unioni gay. Consulta? Non tratto con i grillini”
"Noi trattiamo con il Presidente del Consiglio Renzi e non con gli esponenti di quel movimento su cui continuiamo a mantenere lo stesso giudizio negativo che avevamo in campagna elettorale". Con queste parole, nel corso di una affollata conferenza stampa, Silvio Berlusconi ha ribadito l'indisponibilità di Forza Italia a ragionare intorno ad una soluzione ampiamente condivisa per l'indicazione dei membri della Corte Costituzionale che coinvolga anche gli eletti del Movimento 5 Stelle. Certo, Berlusconi si augura "che finalmente si riuscisse a eleggere due giudici alla Corte costituzionale" e in tal senso rivela: "È emersa, nei dialoghi con l'altra parte, la possibilità di eleggere due signore e, dopo aver ricevuto 12 curricula molto interessanti, ne sono emersi 3 che consegneremo questa sera ai presidenti dei gruppi parlamentari così che riescano a trarne un nome".
Per quel che concerne gli altri temi all'ordine del giorno, il Cavaliere intende muoversi sulla scorta di quel patto del Nazareno che sta condizionando l'agenda politica di questi mesi: "Noi siamo sempre stati disponibili ad approfondirne i temi, ma Brunetta ha già contato 9 richieste di modifiche, che abbiamo sempre accolto per dare governabilità al Paese". In tal senso Berlusconi fa capire di essere pronto ad aprire anche ad ulteriori modifiche sulla legge elettorale (probabilmente sul premio di maggioranza alla lista e non alla coalizione): "Ci confrontiamo con Renzi per trovare una legge che possa andare nella direzione del bipolarismo e fare un passo avanti nella governabilità dell'Italia. L'unica cosa che conta davvero è che ci sia una legge che non favorisca il frazionamento del voto e dei partiti". Infine una stoccata alla sinistra che "ha voluto fare la legge sulla par condicio esclusivamente contro di me".
Poi il Cavaliere ha speso parole chiare sulla proposta di legge sulle unioni gay (che solo in parte ricalca il modello tedesco) avanzata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi: "Siamo arrivati alla conclusione che la legge tedesca sulle unioni civili rappresenti un giusto compromesso tra il rispetto profondo dei valori cristiani, a cui teniamo molto, e della famiglia tradizionale ma chi ha responsabilità pubbliche non può non intervenire quando le esigenze della società cambiano […] Noi ci battiamo per il sostegno alla famiglia, che è composta da un uomo e una donna, ma ci battiamo anche per il rispetto della persona in tutti i suoi aspetti e allora sui diritti civili e individuali". Discorso simile per quel che concerne lo ius soli, con Berlusconi che si è detto favorevole alla cittadinanza per i figli dei migranti nati in Italia che abbiano compiuto un intero ciclo scolastico.