Berlusconi interrotto da Giletti: si alza per andare via, poi resta (VIDEO)
L'espressione massima della risposta di Berlusconi alla conferenza stampa di Monti, che aveva attirato le peggiori critiche essendo stata incolore come si temeva, è stata la semi lite con Massimo Giletti. Sarebbe meglio chiamarlo "insolito battibecco", visto che per oggi pomeriggio i più si attendevano una versione copia-incolla di ciò che era accaduto la scorsa settimana da Barbara D'Urso. E invece, forse per narcisismo o volontà di distinguersi dalla sua versione speculare Mediaset, Giletti ha fatto il massimo del suo dovere potesse fare: domandare, interrompere quando si eccedeva.
Berlusconi ha dato l'impressione di cercare questa conseguenza estrema, ad un certo punto pareva che lui cercasse il minimo suono emesso da Giletti come pretesto per alzarsi ed andare via. Quando quell'altro, fondamentalmente innocente, si limitava a dire che un'intervista non poteva essere tutta una risposta. In collegamento c'era Massimo Franco e hanno provato ad affrontare le affermazioni di Mario Monti durante la conferenza stampa di questa mattina, specie quelle relative all'incapacità di comprendere l'atteggiamento di Berlusconi nei suoi confronti. L'ex premier (quello eletto), ha affermato di essere dispiaciuto che Monti non sia riuscito sempre a comprenderlo. Si è poi orientato sul leit motiv delle ultime due settimane di sfrenato presenzialismo televisivo, additando i tecnici di essere responsabili delle difficoltà dell'Italia, per via dell'austerità estrama imposta ai cittadini.
Ha poi invocato il tanto vituperato fattore Spread, accusando la stampa di questa enorme congiura contro il Pdl per far sì che il precedente governo potesse essere additato di colpe di cui non era responsabile. Franco del Corriere della Sera ha risposto di evitare di tirare in ballo un complotto contro il Pdl, ma semmai considerare che sia stato il Pdl ad aver complottato contro se stesso. Ecco che Berlusconi ha risposto, causticamente, che anche il giornale per cui il giornalista Mauro lavorava faceva parte di questa enorme congiura di cui sopra. Quindi l'intervista ha perso la sua linearità, prima con la minaccia di andare via, pronunciata da un Berlusconi già in piedi e pronto a stringere la mano, poi, con un confuso farfugliare di dati e di Giletti, volenteroso a ristabilire la calma.
La presenza di Franco si è avvertita ben poco, tirando le somme, il momento televisivo ha avuto un peso politico equivalente a zero. Massimo Giletti, impegno da riconoscere a parte, non ha l'autorevolezza per sostenere la televisione che vorrebbe fare, traduce tutto con "è colpa di questo o quell'altro"; dall'altro lato, Berlusconi fugge da qualunque argomento non abbia studiato a menadito prima di entrare in studio. In pratica, dice solo ciò che vuole dire. E' stato un momento orribile per quantità come quello di settimana scorsa a Canale 5, ma di sicuro diversamente orribile, vista l'assenza di qualcuno che compiacesse Berlusconi gratuitamente. Anzi, come da stipendio.