Berlusconi: “In Italia non si sente la crisi, siamo stati noi a chiedere la certificazione del Fmi”
Non sono stati gli organismi economici internazionali ad imporre un controllo sull’Italia, ma è stato lo stesso Governo italiano a chiedere al Fmi di certificare le misure di contrasto alla crisi economica attuate nel nostro Paese. A rivelarlo il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi alla conferenza finale del vertice del G20 a Cannes.
Berlusconi ha voluto precisare le voci che da questa mattina si sono susseguite su un probabile commissariamento dell’Italia in cambio di aiuti economici da parte del Fondo Monetario internazionale. Il presidente del Consiglio ha paragonato la situazione dell’Italia a quella di una società privata a cui sono chieste certificazioni di bilancio da parte di società terze per presentare i propri titoli in borsa. Anche il nostro Paese, i cui titoli sono sempre più in difficoltà, ha dunque bisogno di qualcuno che assicuri che tutto sia a posto.
In realtà, come ha specificato il Ministro dell’economia Tremonti, presente alla conferenza insieme al Premier, l’Fmi non avrà il compito di certificare il bilancio dello Stato ma solo l’effettivo avanzamento delle riforme promesse dal Governo italiano a Bruxelles nella lettera alla Commissione Europea. Il Fondo monetario, dunque, ogni tre mesi verificherà che tutti i provvedimenti necessari per superare la crisi economica siano approvati, o comunque siano sotto esame del Parlamento secondo la scadenza prevista nell’accordo con l’Europa. Secondo quanto rivelato sempre da Berlusconi, la direttrice del Fmi, Christine Lagarde, avrebbe comunque offerto all’Italia l’accesso ad un credito agevolato del Fondo, che però il Governo ha “gentilmente rifiutato”, non ritenendo utile in questo momento una simile opzione.
La richiesta italiana di una certificazione dell’operato del Governo è sicuramente un caso atipico, che forse può essere spiegato più con problemi di politica interna che non di economia internazionale. E’ lo stesso Premier a raccontare che in questo modo si ricorda all’opposizione che votare contro le manovre previste nel maxiemendamento alla legge di stabilità significa votare contro l’Italia e non contro il Governo.
In fondo, ha detto Berlusconi, nel nostro Paese non vi è una grande crisi economica, “i ristoranti sono sempre pieni e anche prenotare in albergo è sempre difficile”. I nostri Titoli però sono comunque attaccati sui mercati sopratutto perché l’Italia è da sempre vittima di pregiudizi che vengono da lontano. E’ anche per questo, ribadisce Berlusconi, che tutti i parlamentari dovrebbero votare a favore dei provvedimenti anticrisi, in fondo l’accordo sulle riforme “è ciò che auspica anche il Presidente Napolitano”.