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Elezioni politiche 2018

Berlusconi: “Il linguaggio violento è quello del M5s, Di Battista ne dice una all’ora”

Silvio Berlusconi difende il linguaggio di Matteo Salvini e attacca il MoVimento 5 Stelle su questo tema: “Salvini qualche volta è pirotecnico ma il linguaggio violento mi sembra che venga quasi esclusivamente dai grillini, Di Battista ad esempio ne dice una all’ora”.
A cura di Stefano Rizzuti
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Silvio Berlusconi difende Matteo Salvini e attacca il MoVimento 5 Stelle sulla questione del linguaggio dei leader politici durante questa campagna elettorale: “A me – afferma intervistato su Radio Capital, a Circo Massimo – sembra che il linguaggio violento non esista da parte nostra, Salvini qualche volta è pirotecnico ma il linguaggio violento mi sembra che venga quasi esclusivamente dai grillini, Di Battista ad esempio ne dice una all'ora”. La difesa di Berlusconi nei confronti del leader della Lega continua sostenendo che “Salvini non è affatto estremista, si è seduto al tavolo con noi ed è stato ragionevole, ha firmato un programma che è quello che ci vuole per l'Italia, di tutto può essere accusato meno che di essere estremista”.

Berlusconi non parla solo del linguaggio politico del M5s, ma si sofferma anche sulle sue affermazioni degli scorsi giorni in merito alla possibilità di inglobare nel suo gruppo parlamentare anche i fuoriusciti che verranno eletti con il MoVimento ma che molto probabilmente dovranno poi cambiare gruppo sin da subito. “Quello sui fuoriusciti M5s è un mio commento ironico – spiega il leader di Fi -. Non ne avremo bisogno, i nostri calcoli dicono che avremo la maggioranza al Senato e alla Camera. Secondo me andranno nel gruppo Misto e creeranno un loro gruppo”. Berlusconi sarebbe comunque contento “se dei parlamentari di qualsiasi schieramento condividessero qualche nostro provvedimento e volessero votarlo, è quello che abbiamo fatto noi stando all’opposizione”.

Berlusconi non punta alla presidenza della Repubblica

Berlusconi esclude l’idea di correre per diventare il presiedente della Repubblica nel 2022: “Io – spiega – sono in campo perché  ho sentito come nel '94 il dovere di non far correre all'Italia il pericolo di una vittoria dei Cinque Stelle, che sono una setta, buoni a nulla capaci tutto. Io penso di no, non ho mai avuto ambizioni politiche, questa politica non mi piace proprio, quindi non penso nemmeno di fare il presidente della Repubblica”.

Il leader di Forza Italia parla anche di una possibile riforma della Costituzioneche abbiamo già preparato”, secondo quanto afferma a Radio Capital. “Metteremo il vincolo di mandato in una riforma già pronta e che comprende anche l’elezione diretta del capo dello Stato”, sostiene.

La manifestazione del centrodestra del primo marzo

C’è poi il tema della manifestazione unitaria del centrodestra il primo marzo: nessuno degli alleati avrebbe ancora chiesto a Berlusconi “di partecipare”, ma lui non esclude di “poter partecipare. Però penso sia una maniera vecchia di far politica. Chi viene in un teatro è già convinto di votare me, credo di impiegare meglio il mio tempo facendo quello che sto facendo, andando in giro a fare interviste”.

Parlando della sua coalizione Berlusconi afferma che Salvini “ha il forte desiderio di primeggiare” ma si dice tranquillo perché “gli ultimi sondaggi che abbiamo visto danno la Lega a quattro punti da noi e quindi immagino e spero che sia Forza Italia a guidare la coalizione”.

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