Berlusconi: “I miei figli si sentono come gli ebrei nella Germania di Hitler”
"Sono italiano al 100 percento. In Italia ho le mie radici. In Italia sono diventato quello che sono. Ho fatto qui l'imprenditore, l'uomo di sport, il leader politico. Questo è il mio paese, il paese che amo, il paese in cui ho tutto: la mia famiglia, i miei amici, le aziende, la mia casa, e dove ho avuto successo come studente, come imprenditore, come uomo di sport e come uomo di Stato. Non prendo neppure in considerazione la possibilità di lasciare l'Italia". È questo uno dei passaggi più significativi della "confessione" di Silvio Berlusconi nell'ultimo libro di Bruno Vespa, anticipata in alcuni passaggi dalle agenzie di stampa. Un Cavaliere che continua a dirsi incredulo ed indignato per la sentenza Mediaset, che lo ha visto condannato a 4 anni di carcere e a due di interdizione dai pubblici uffici e che, con buona probabilità, comporterà la sua decadenza dalla carica di senatore se l'Aula di Palazzo Madama il 27 novembre dovesse ratificare il verdetto della Giunta per le elezioni in base alla legge Severino.
E Berlusconi continua proprio commentando questa vicenda: "Il primo sentimento è stato di non volerci credere, che fosse impossibile che capitasse a me tutto questo, e da lì il rifiuto di prendere in considerazione qualsiasi ipotesi, perché tutte sarebbero comunque ingiuste. Sono stato assalito da una profonda indignazione, che da allora non mi ha lasciato mai. Ho molto pensato a quanto soffrirebbero mio padre e mia madre se fossero qui. E mi sono chiesto come avrebbero voluto che mi comportassi. Credo con la stessa dignità che mi hanno sempre insegnato". Infine uno sfogo: "I miei figli dicono di sentirsi come dovevano sentirsi le famiglie ebree in Germania durante il regime di Hitler. Abbiamo davvero tutti addosso".