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Berlusconi e la ”guerra civile” dei pm. Ma Bossi prende le distanze

Il premier attacca ancora i giudici, definiti nuovamente ”eversivi”. Ma il leader del Carroccio si smarca: ”Non penso quelle cose lì”.
A cura di Biagio Chiariello
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Silvio Berlusconi

L'ennesima baraonda provocata dalle sue ultime dichiarazioni, contro i giudici "cancro d'Italia" in occasione della chiusura della campagna elettorale di Letizia Moratti, al Palasharp di Milano, lo hanno costretto a correggere il tiro: " Ieri io ho parlato di pm e non di giudici. Anzi ho sottolineato che le accuse che mi sono state rivolte da pm non hanno trovato corrispondenza da giudici", con queste parole Silvio Berlusconi ha aperto il suo intervento a Olbia, per il locale candidato Pdl alle amministrative Settimio Nizzi. Ma nonostante la precisazione, i toni del Presidente del Consiglio sembrano non cambiare di una virgola: "Se continuano queste accuse inveritiere e paradossali – ha detto sul palco – come si può definire questa attività se non eversione?". Un accusa che arriva, peraltro, nel giorno in cui il Capo dello Stato,Giorgio Napolitano, e Gianfranco Fini hanno difeso i giudici, e alla vigilia dell'udienza del caso – Mills. Ci va giù pesante il Premier che sottolinea come in Italia venga portata avanti una "guerra civile" con "insulti e calunnie di cui veniamo fatti oggetto". Una battaglia, aggiunge Berlusconi combattuta col "terrificante uso del diritto per sconfiggere un nemico politico".

Tuttavia il suo nuovo attacco ai giudici viene accolto con freddezza dall'alleato leghista, Umberto Bossi, che alla domanda su cosa pensa del "cancro" riecheggiato sabato nel Palasharp, dice: "Bisogna chiederlo a Berlusconi. Io non penso quella roba lì. Penso che ogni tanto c'è qualcuno che rompe le scatole, però non sono tutti uguali". E sulla tensione dei giorni scorsi, rientrata a seguito dell'approvazione della mozione Lega-pdl, asserisce che i rapporti "sono buoni, stiamo bene, ogni tanto ci sono delle diversità come sulla guerra in Libia".

Tornando a Olbia, Berlusconi ha poi difeso la recente infornata di sottosegretari: "Non vedo che scandalo ci sia nell'aumentare di 10-15 sottosegretari i componenti del governo". Rimpasto che ha sancito anche l’entrata definitiva dei Responsabili nella maggioranza di governo. E Berlusconi dal palco sardo li ringrazia pubblicamente: "[Coi Responsabili] ho per la prima volta, dopo 18 anni la possibilità di approvare riforme indispensabili per il Paese e per i cittadini", ha detto il premier, specificando che i vari Scilipoti, Calearo e Cesario "si sono fatti avanti da soli, senza che noi andassimo a cercarli, si sono messi insieme e sono diventati la terza forza di sostegno della maggioranza.".

Ilarità quando Berlusconi ha accennato al processo Mills, dicendo che oggi sarà in aula "per divertimento", ma è andato subito all'attacco, definendo "umiliante" il fatto che un Presidente del Consiglia sia costretto a passare le sue giornate in tribunale invece che al lavoro. Poi la nuova frecciata all'ex alleato Gianfranco Fini e al suo patto segreto coi giudici: "Il signor Fini in tutti questi anni ci ha sempre detto ‘no', e poi abbiamo capito che aveva un patto con i magistrati".

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