Berlusconi contumace al processo Mediaset: “I legali mi hanno consigliato di non andare”
Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non si è presentato stamane alla nuova udienza del processo Mediaset che lo vede imputato per frode fiscale, i legali del Premier non presentano il legittimo impedimento e l'imputato viene dichiarato contumace. Udienza rinviata al prossimo 11 aprile, secondo l'onorevole Niccolò Ghedini, avvocato del presidente e parlamentare, siamo di fronte a una situazione senza precedenti. Berlusconi dichiara a riguardo: “Come sempre io voglio andare. I miei avvocati me lo impediscono. Proprio Ghedini mi ha detto che oggi c’era il posizionamento delle udienze e quindi non era necessaria la mia presenza”.
Le udienze riprenderanno l'11 aprile, nel fissarle il legale Niccolò Ghedini ha sottolineato la preferenza del lunedì come giorno per la partecipazione al processo, in quanto permettono più agevolmente all'assistito Berlusconi di essere in aula: “È verosimile che l’11 aprile il presidente Berlusconi sarà in aula. Quattro processi a Milano per il presidente del Consiglio sono una situazione senza precedenti”.
Molti i giornalisti presenti in aula, a difendere Silvio Berlusconi gli avvocati storici Niccolò Ghedini e Piero longo. Oggi udienza dedicata alla stesura del calendario processuale. Il processo si basa sulle indagini riguardanti i fondi neri relativi ai diritti tv Mediaset, comprati e rivenduti a prezzo maggiorato per evadere il fisco. Imputate undici persone oltre al presidente del Consiglio, tra cui Fedele Confalonieri. Il processo è stato arrestato dal Lodo Alfano prima e dai numerosi rinvii per legittimo impedimento dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale dell'immunità per le quattro più alte cariche dello Stato. Le indagini condotte dai Pm milanesi hanno delineato un sistema per evadere le tasse italiane molto sofisticato: alcune major americane avrebbero ceduto a società off-shore legate a Fininvest i diritti televisivi di numerosi programmi, che poi sarebbero stati rivenduti proprio a Mediaset a un prezzo maggiorato di molte volte.
Ora il presidente del Consiglio sarà chiamato in aula il 5 marzo per rispondere del secondo processo che lo vede imputato, quello per appropriazione indebita definito “Mediatrade”. Intanto proseguono alecremente i lavori per la reintroduzione dell'immunità parlamentare e mettere a riparo il presidente del Consiglio dai quattro processi in cui è imputato.