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Berlusconi condannato ad un anno per il caso Unipol-Bnl

Il Cavaliere è stato condannato a un anno di reclusione per la vicenda dell’intercettazione Fassino-Consorte su scalata a Bnl da parte di Unipol, il cui testo fu pubblicato sul ‘Giornale’ quando era ancora coperto dal segreto istruttorio.
A cura di Biagio Chiariello
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I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno condannato ad un anno Silvio Berlusconi e a 2 anni e 3 mesi suo fratello Paolo, imputati per la vicenda con al centro l'intercettazione della telefonata Fassino-Consorte, all'epoca della tentata scalata di Unipol a Bnl e che venne pubblica su Il Giornale quando era ancora coperta da segreto istruttorio. I fratelli Berlusconi rispondono di concorso in rivelazione di segreto di ufficio. I giudici milanesi hanno inoltre disposto un risarcimento a loro carico di 80 mila euro a favore dell'ex segretario dei Ds, parte civile al processo sull'intercettazione Unipol. Il risarcimento è stato disposto a titolo di provvisionale. A Fassino, dovranno versare anche 10mila euro per le spese legali. Per l'editore del quotidiano di famiglia che pubblicò, il 31 dicembre 2005, il contenuto di quell'ormai famosa intercettazione ("Allora abbiamo una banca?"), la Procura ha chiesto invece una condanna a 3 anni e 3 mesi.

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