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Berlusconi a ruota libera: “Mi sento come Mussolini”

Intervenuto alla presentazione del nuovo libro di Vespa, il Cavaliere ha criticato duramente la manovra Monti, ricordando che l’ingovernabilità del Paese è anche colpa della Costituzione che va cambiata per non ritrovarsi come Mussolini che non riusciva a raccomandare neanche una persona.
A cura di Antonio Palma
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Berlusconi alla presentazione del libro di Bruno Vespa

Il Cavaliere ha criticato Monti e la manovra e ha citato i diari di Mussolini nei quali ha detto di ritrovarsi

Intervenuto alla presentazione del nuovo libro di Vespa, il Cavaliere ha criticato duramente la manovra Monti, ricordando che l'ingovernabilità del Paese è anche colpa della Costituzione che va cambiata per non ritrovarsi come Mussolini che non riusciva a raccomandare neanche una persona.

Un Berlusconi vecchia maniera che parla a tutto tondo senza lasciarsi scappare anche l'ennesima dichiarazione che farà discutere. E' questo quello che si è visto ieri alla presentazione del nuovo libro del giornalista Bruno Vespa dove, come al solito, era presente anche l'ex Presidente del Consiglio. L'intervento dell'ex Premier è stato chiaramente incentrato sul nuovo Governo e sulla manovra economica con cui è alle prese in queste ore il Parlamento, e Berlusconi non ha nascosto il suo disappunto sui provvedimenti in esame e il giudizio non proprio lusinghiero su Monti e i suoi uomini.

"Monti è disperato, sta facendo marcia indietro su tutto" ha detto i Cavaliere, riferendosi soprattutto alle mancate liberalizzazioni ma anche ai tanti emendamenti che hanno ridotto la portata complessiva della manovra Salva Italia. Anche per questo Berlusconi non prevede un futuro roseo per il Governo e anzi presume che la sua durata potrebbe essere molto inferiore alla naturale scadenza della legislatura, cioè l'addio dei tecnici al Parlamento già a metà dell'anno prossimo. Il Cavaliere, infatti, avverte che toccare le Pensioni o preparare la patrimoniale significa andare incontro a sicuro fallimento, eppure assicura che il suo partito voterà comunque la fiducia in Aula perché "se votassimo no, creeremmo un danno al Paese molto superiore all'approvazione di questo decreto".

Berlusconi però sembra anche comprensivo con Monti, ricordando che l'ingovernabilità del Paese è soprattutto colpa dell'assetto istituzionale dello Stato che non dà molti poteri al Premier. In questa situazione il Cavaliere ci è già stato, così come è capitato anche a Mussolini, nei cui diari Berlusconi si è accorto di ritrovarsi "in molte situazioni, soprattutto per la mancanza di poteri visto che lui non riusciva nemmeno a raccomandare una persona". Eppure la ricetta dell'ex Premier è facile, basterà convincere gli elettori a dargli oltre il 51% dei voti così da poter cambiare la Costituzione senza dover dar retta agli alleati e affidare al Presidente del Consiglio più poteri per governare.

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