Faccia a faccia. Finalmente. E nel momento più delicato della storia recente del nostro Paese, per giunta. Ma del resto, quello tra Beppe Grillo e Giorgio Napolitano è un rapporto speciale, antico, quasi simbolico di una intera stagione politica. In effetti, si può dire che la critica (per usare un eufemismo) all'operato del Presidente della Repubblica sia stata uno dei punti caratterizzanti dell'intero percorso "politico" di Grillo. A cominciare dall'etichetta affibbiata a Napolitano, "Morfeo", un chiaro riferimento alla condotta "misurata" e fin troppo condiscendente, in particolare sui provvedimenti del Governo Berlusconi ("Psiconano", "Testa d'asfalto", "Torero Camomillo", nella fraseologia grillina) e sulle scelte che hanno portato all'affidamento del Paese nelle mani del "curatore fallimentare Rigor Montis". Scegliendo fior da fiore, ecco qualche "perla" dal blog:
- Morfeo Napolitano è come se non ci fosse, stringe le mani e beve il tè. Il Parlamento è solo una spesa per il contribuente. Va chiuso. (31 ott 2008)
- Da questa notte l'Italia non è più, ufficialmente, una democrazia. Napolitano ha firmato il decreto della legge interpretativa del Governo che rende alcuni italiani più uguali degli altri. […] Napolitano ha firmato di notte, di fretta, mentre gli italiani dormivano (forse per una volta si vergognava anche lui).
- Lo psiconano e Morfeo Napolitano si scambiano le battute. Se da una parte si ode uno squillo di tromba, strumento più che adeguato nel suo caso, dall'altra risponde un antico suono di carampana. (10 set 2009)
- Morfeo Napolitano ogni tanto si sveglia. Il suo cruccio sono i panni sporchi dello psiconano. Il loro puzzo deve rimanere all'interno dei confini nazionali. (25 Settembre 2009)
- Di quali riforme biascica il Presidente sollevando il solo entusiasmo di chi ne beneficerà e l'ilarità e la compassione degli italiani onesti? Il pesce puzza dalla testa e il Parlamento è una cloaca morale. (2 Gennaio 2010)
- Napolitano se potesse firmerebbe anche il lodo Craxi. (20 Gennaio 2010)
- Napolitano non è il garante della Costituzione, dopo la sentenza della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano, un altro al suo posto si sarebbe dimesso. Lui invece continua imperterrito a firmare. Chi difende il suo operato è in evidente malafede o, meglio, del suo stesso partito sotto diverse forme. (9 Marzo 2010)
- Ci sono momenti nella Storia di un Paese in cui tutto diventa intollerabile. L'apice è stato raggiunto con il discorso di Morfeo Napolitano a Rimini applaudito da tutto il codazzo dei responsabili della catastrofe economica italiana (24 Agosto 2011)
- Non fai a tempo a goderti una buona notizia che arriva, implacabile, il monito del Colle a rovinarti tutto. Napolitano non è rimasto insensibile al grido di dolore di direttori di giornali del calibro di Europa, Unità, Secolo d'Italia, Avvenire e Riformista che dovrebbero chiudere in quanto nessuno li legge. Le nostre tasse li salveranno ancora? Vuolsi così colà dove si puote! (31 ott 2011)
- Oggi l'Italia è fallita. Con lo spread a oltre 550 punti, siamo spacciati. Col nano che s'è dimesso, con Morfeo Napolitano che continua a sonnecchiare, ma che oggi ha avuto un sussulto (9 Novembre 2011)
- Morfeo Napolitano ha firmato tutti i decreti, le norme e le leggi anticostituzionali che in questi anni sono stati approvati… (7 mar 2012)
- Là dove non hanno osato neppure i gasparri e i bersani ha volato (basso) Napolitano […] I giochi per il Quirinale sono in corso da tempo. Si sono già venduti la pelle degli italiani. […] Il boom del M5S non si vede, ma si sente. Boom, boom, Napolitano! 8 Maggio 2012
Una avversione del tutto ricambiata, sia chiaro. Nelle rare volte in cui Napolitano si è occupato della questione, infatti, ha sempre utilizzato toni bruschi, quasi sprezzanti. L'apice ovviamente è stato raggiunto nell'immediato commento ai risultati elettorali delle amministrative del 2012, quando il Presidente asserì di "non aver sentito alcun boom" del Movimento 5 Stelle, dando vita ad una vera escalation di commenti, insulti, prese di posizione al veleno da parte della comunità grillina. In effetti, a ben guardare, è questo uno degli aspetti peculiari del rapporto fra Napolitano e Grillo: la frattura fra il massimo rappresentante delle istituzioni e una buona fetta di quell'elettorato che fa riferimento al Movimento 5 Stelle. Un solco scavato da decine e decine di post, da manifestazioni e prese di posizione, da proclami e mobilitazioni. E solo in minima parte rattoppato da quello "Chapeau Napolitano" di qualche settimana fa. Insomma, decoro istituzionale a parte, l'incontro fra Grillo e Napolitano è anche quello fra due mondi opposti e non conciliabili. E se qualcuno crede che possa servire a sbloccare l'impasse delle ultime settimane, beh…