Benzina, la stangata del 2012 è servita: un litro costa 1,74 euro
Nuovo anno, nuovo aumento dei prezzi della benzina, nuovo livello record. Dopo i rincari di fine 2011, l'asticella è stata, infatti, innalzata a 1,738 euro al litro. E' quanto riportato da Quotidianoenergia.it che tramite un monitoraggio dei gestori ha estrapolato il prezzo medio della verde in Italia che sfiora gli 1,74 euro al litro. Va peggio in alcune zone del Centro e del Sud con punte di 1,8 euro.
A ben vedere non è un novità. L'aumento dei carburanti era già stato annunciato come una delle principali stangate del 2012. A pesare sui prezzi della benzina, oltre alla ormai consueta speculazione delle società petrolifere, sono le addizionali regionali sulle accise, scattate con l'anno nuovo in cinque regioni. Da ieri, infatti, la Toscana ha aumentato l'imposizione fiscale sulla benzina di 5 centesimi (6,1 cent Iva inclusa), il Lazio di 2,6 cent, la Liguria di 2,5 cent, le Marche di 5 cent, l'Umbria di 4 cent.
E così l'impatto sui prezzi è stato rapido e soprattutto rilevante: il prezzo medio della benzina verde (in modalità servito) va oggi da 1,729 euro al litro della Shell all'1,738 di quelli IP (no-logo in salita a 1,640). Mentre per il diesel si va dall'1,699 euro al litro di Eni all'1,702 di Tamoil (no-logo a 1,599). Il Gpl invece passa dai 0,744 euro al litro di Eni allo 0,756 di Tamoil (no-logo a 0,726).
Le associazioni dei consumatori promuovono uno “sciopero della benzina”
Non è un caso se le associazioni dei consumatori aderenti a CASPER (Adoc, Codacons, Movimento difesa del cittadino e Unione Nazionale Consumatori) hanno già comunicato l'intenzione di promuovere uno “sciopero della benzina” per protestare contro i rincari sproporzionati dei carburanti registrati in queste prime ore del 2012, chiedendo a sindacati, partiti politici, e movimenti sul web di aderire. La protesta potrebbe essere integrata ad una denuncia penale in relazione alle speculazioni sui prezzi di benzina, mai così cari:
“Il 5 e il 6 gennaio prossimi i cittadini italiani sono invitati ad astenersi dal fare rifornimento di benzina e gasolio, come forma di protesta contro i continui aumenti delle accise decisi dagli ultimi due governi, e contro le speculazioni sui prezzi alla pompa che mantengono alti i listini nonostante il calo del petrolio”.