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Benedetto XVI: “Il volto della Chiesa deturpato dalle divisioni ecclesiali”

In quella che probabilmente sarà la sua ultima omelia pubblica Benedetto XVI ha invitato il corpo ecclesiale a superare “individualismi e rivalità” perché “il vero discepolo non serve se stesso ma il suo Signore”.
A cura di Antonio Palma
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Parole dure quelle proferite oggi pomeriggio da Benedetto XVI durante la celebrazione della messa per il  rito delle ceneri a San Pietro, evento che probabilmente rappresenta anche l'ultima sua messa pubblica dopo l'annuncio delle dimissioni per il 28 febbraio. Il Papa ha parlato apertamente di "momento difficile per la Chiesa" e invitato la curia a vivere la quaresima come tempo per riflettere su come "il volto della Chiesa venga a volte deturpato da colpe contro l'unità della Chiesa e dalle divisioni del corpo ecclesiale". Per questo motivo bisogna superare gli "individualismi e le rivalità" ha spiegato il Papa, ricordando che anche Gesù criticò "l'ipocrisia religiosa di coloro che cercano l'applauso e l'approvazione del pubblico invece della semplicità del Signore".

Il vero discepolo non serve se stesso o il pubblico – Un invito all'unità e al superamento dei conflitti interni nelle parole del Papa, dunque, che a molti sono sembrate come un vero e proprio testamento spirituale. Evidente è anche il riferimento di Benedetto XVI agli scandali che hanno coinvolto le alte gerarchie vaticane in questi anni del suo pontificato. "Anche ai nostri giorni molti sono pronti a stracciarsi le vesti di fronte a scandali e ingiustizie, naturalmente commessi da altri, ma pochi sembrano disponibili ad agire sul proprio cuore sulla propria coscienza e sulle proprie intenzioni, lasciando che il Signore trasformi, rinnovi e converta" ha dichiarato il Pontefice durante la sua Omelia della messa delle Ceneri. "Il vero discepolo non serve se stesso o il pubblico, ma il suo Signore" ha proseguito Ratzinger ricordando ancora che "la nostra testimonianza sarà sempre più incisiva quanto meno cercheremo la nostra gloria e saremo consapevoli che la ricompensa del giusto è Dio".

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