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Bari, maestra al bimbo di 10 anni: “Stupido idiota”. Querelata

L’episodio sarebbe accaduto in una scuola elementare di Poggiofranco, a Bari. La maestra avrebbe deriso l’alunno al quale è stato poi diagnosticato uno stato d’ansia. E tutti i compagni avrebbero rimproverato i metodi dell’insegnante.
A cura di Susanna Picone
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“Guardate cosa fa questo stupido idiota”: con queste parole una maestra di una scuola elementare di Poggiofranco, a Bari, si sarebbe rivolta nei confronti di un bambino di appena 10 anni. La maestra avrebbe preso il quaderno dell’alunno, lo avrebbe mostrato alla classe e avrebbe deriso il piccolo davanti a tutti. Un comportamento, quello dell’insegnante, che non è piaciuto ai compagni di classe del bambino che, mentre lui piangeva, avrebbero a loro volta rimproverato la maestra per i toni usati. Ma lei, convinta di quanto diceva, avrebbe ribadito l’espressione nei confronti del bambino in lacrime. È questo quanto sarebbe accaduto due giorni fa nella scuola di Poggiofranco e che ha portato a querelare la maestra in questione. È il Corriere del Mezzogiorno a raccontare la vicenda riportando anche le parole della mamma del bambino: “Alcuni genitori in passato – così la mamma del bambino deriso – mi avevano già riferito di qualche frase che questa maestra era solita usare. Ma non ho voluto crederci fino a mercoledì, quando mio figlio mi ha riferito, tra le lacrime, cosa era successo”.

La mamma ha ritirato il bambino da scuola – Un figlio al quale, portato al pronto soccorso e da una psicologa, è stato diagnosticato uno stato di ansia a causa dell’aggressione verbale da parte dell’insegnante. “Come si permette un’insegnante, che dovrebbe educare, a trattarlo in quella maniera? Ho ricevuto la solidarietà di molti genitori della sua classe. Questa volta – racconta la donna – l’insegnante non la passerà liscia”. La mamma dell’alunno ha avvisato la dirigente scolastica della sua denuncia nei confronti della maestra e a lei ha chiesto provvedimenti. Per ora il bambino è stato ritirato da scuola: “Aspetto fino alla prossima settimana, non voglio fargli perdere dei giorni di lezione, considerando che questo è l’ultimo anno e poi andrà alle medie. Ma ora mio figlio è troppo colpito da quello che è accaduto, perché non si aspettava che un’insegnante potesse identificarlo in quel modo”.

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