Bankitalia taglia le stime di crescita: “Nel 2014 +0,2%, rischio ribasso”
Secondo la Banca d'Italia la crescita del 2014 non sarà del +0,7%, come stimato mesi fa, bensì del +0,2%. Anche via nazionale, dunque, rivede al ribasso la stime di crescita economica per l'anno in corso, allineandosi con tutti gli altri principali istituti. Promoteria parlava di un +0,3%, Confindustria del +0,2 il Ref prevedeva addirittura lo 0%. Il Governo, invece, era più ottimista e parlava del +0,8%. Per quanto riguarda il 2015, invece, Bankitalia prevede una crescita del Prodotto Interno Lordo tra l'1 e l'1,3%. In questo caso il miglioramento si deve "principalmente alle misure espansive decise a giugno dalla Bce", che per gli esperti di Bankitalia potrebbero avere sul Pil italiano un effetto positivo pari all'1,0% nel triennio 2014-2016.
Bankitalia: "Nel 2015 il Pil crescerà tra l'1 e l'1,3%"
Secondo la Banca d'Italia la ripresa nel 2014 sarà "moderata e non esente da significative incertezze", con il Prodotto Interno Lordo che dovrebbe "crescere attorno allo 0,2 per cento nella media dell'anno in corso, con rischi al ribasso e aumenterebbe dell'1,3 nella media del 2015". Nel bollettino Bankitalia spiega come il Pil del 2014 sia stato circa il 9% più basso rispetto a quello del 2007 a causa della flessione di consumi e investimenti. "Rimangono – secondo l'istituto – considerevoli elementi di fragilità nelle prospettive di ripresa, anche a causa dell'incertezza sull'evoluzione delle tensioni geopolitiche in corso e sulla loro trasmissione agli scambi mondiali".
Bankitalia: "Spesa delle famiglie aumentata dopo 12 trimestri"
In questo quadro uno degli elementi positivi è rappresentato dalla spesa delle famiglie, che è tornata a crescere marginalmente nel primo trimestre di quest'anno dopo 12 trimestri di contrazione. Secondo la Banca d'Italia il dato dovrebbe stabilizzarsi quest'anno per poi crescere nel 2015. "Uno stimolo – afferma via Nazionale – deriverebbe anche dalle misure di sostegno ai redditi più bassi già introdotte dal Governo nell'aprile scorso". L'effetto positivo proverrebbe in particolare dal bonus di 80 euro in busta paga, che "è valutato in circa due decimi di punto percentuale sui consumi (un decimo sul Pil) nel biennio 2014-15, una stima che tiene conto anche dell'effetto restrittivo degli interventi di copertura già inclusi nello stesso provvedimento".