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Banda della Magliana: sequestrati beni per 25 milioni al boss Diotallevi

L’operazione, effettuata da carabinieri e Guardia di Finanza, ha portato al sequestro di quote societarie, immobili, auto, un appartamento a Fontana di Trevi e un complesso turistico in Sardegna.
A cura di D. F.
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Venticinque milioni di euro: a tanto ammontano i beni sequestrati dopo un'operazione di Carabinieri e Guardia di Finanza a Ernesto Diotallevi, uno dei reggenti storici della Banda della Magliana. Il tribunale di Roma ha disposto il sequestro di quote societarie, capitale sociale e patrimonio aziendale di sette società di capitali nel settore della compravendita di immobili, della costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, del commercio di energia elettrica, dei trasporti marittimi e delle holding impegnate nelle attività gestionali; di un'azienda liberiana, titolare di una lussuosa villa sull’Isola di Cavallo, in Corsica; di auto e moto; di 42 immobili a Roma, Gradara (Pesaro-Urbino) e Olbia (Sassari). Ma spiccano tra i beni sequestrati un'abitazione davanti alla Fontana di Trevi e un complesso turistico in Sardegna.

Secondo gli inquirenti la caratura di Ernesto Diotallevi sarebbe da tempo chiara "negli atti processuali di numerose inchieste, che hanno evidenziato l’illecito accumulo di grossi proventi che sarebbero tuttora nella sua disponibilità". Il capo della Banda della Magliana in passato grazie al potere acquisito a Roma e nel Lazio sarebbe arrivato a conquistare il consenso persino di numerosi boss mafiosi.

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