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Banche Popolari, l’intercettazione di De Benedetti: “Il decreto passa, me l’ha detto Renzi”

Nel testo di un’intercettazione telefonica diffusa dal Corriere della Sera, in un dialogo tra Carlo De Benedetti e un professionista di investimenti, l’ingegnere patron del Gruppo L’Espresso rivela di essere a conoscenza della sicura approvazione del decreto banche, effettivamente varato 4 giorno dopo, anticipata dall’allora presidente del Consiglio Matteo Renzi.
A cura di Charlotte Matteini
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L'allora presidente del Consiglio Matteo Renzi rassicurò l'ingegner Carlo De Benedetti sulla sicura approvazione del decreto banche. A rivelare questa circostanza – avvenuta il 16 gennaio 2015, a 4 giorni dal varo del decreto banche – è un'intercettazione telefonica rimasta finora segreta e allegata a un fascicolo d'inchiesta che la procura di Roma ha trasmesso alla commissione d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Nella trascrizione dell'intercettazione, diffusa da Fiorenza Sarzanini del Corriere della Sera, l'ingegner De Benedetti, parlando con un professionista ingaggiato per curare i propri investimenti in Borsa, dichiara di essere a conoscenza della sicura approvazione del decreto banche, circostanza che gli permise di investire 5 milioni di euro guadagnando 600mila euro di plusvalenza in poco tempo.

"L’indagine per insider trading fu avviata tre anni fa su segnalazione della Consob che aveva evidenziato plusvalenze e movimentazioni anomale sui titoli. In particolare De Benedetti aveva investito 5 milioni di euro con Romed spa guadagnando 600 mila euro. I magistrati hanno sollecitato l’archiviazione dell’inchiesta perché sia Renzi sia De Benedetti, interrogati dai pubblici ministeri, hanno escluso di essere entrati nel merito del testo poi approvato a Palazzo Chigi", spiega il Corriere della Sera.

Il 13 febbraio scorso il presidente Giuseppe Vegas  spiegò come la Consob "ha rilevato la presenza di alcuni intermediari con un’operatività potenzialmente anomala" con acquisti effettuati prima del 16 gennaio, ovvero prima che si sapesse "dell’intenzione del governo di adottare il provvedimento". Tra i casi citati non solo quello di De Benedetti, ma anche quello del finanziere Davide Serra, che avrebbe ottenuto guadagni con la sua Algebris. Gli atti Consob vengono trasmessi alla Procura di Roma che procede con l'iscrizione nel registro degli indagati Bolengo e successivamente interroga De Benedetti e Renzi come persone informate dei fatti. Sia Renzi che De Benedetti confermano di aver parlato e di essersi visti nei giorni precedenti al varo del decreto banche, ma negano si sia verificato uno scambio di informazioni privilegiate. "Alla riforma delle banche si dedicarono cenni del tutto generici e non fu riferito a De Benedetti nulla di specifico su tempi e strumento giuridico", dichiarò Renzi.

Il fascicolo ora al vaglio della commissione d'inchiesta è rimasto segreto fino a oggi in quanto il procuratore Giuseppe Pignatone e il sostituto Stefano Pesci chiesero l’archiviazione dell’indagine. Secondo i magistrati, infatti, non sarebbe stato commesso insider trading perché nella telefonata "De Benedetti si limita ad affermare di aver appreso di un intervento: espressione polivalente che nulla apporta in più rispetto a quanto ben noto a Bolengo. Ma anche che l’intervento sarebbe stato realizzato in tempi brevi, ma non necessariamente brevissimi e comunque non determinanti".

Il testo dell'intercettazione

È il 16 gennaio 2015. De Benedetti parla al telefono con Gianluca Bolengo, suo referente nella società Intermonte Sim spa che si occupa dei suoi investimenti. Il colloquio viene registrato così come previsto dalla normativa sulle intermediazioni finanziarie.

De Benedetti: Sono stato in Banca d’Italia l’altro giorno, hanno detto (incomprensibile) che è ancora tutto aperto.

Bolengo: Sì, ehm, però adesso stanno andando avanti… comunque non è…

De Benedetti: Faranno un provvedimento. Il governo farà un provvedimento sulle Popolari per tagliare la storia del voto capitario nei prossimi mesi… una o due settimane.

Bolengo: Questo è molto buono perché c’è concentrazione nel settore. Ci sono troppe banche popolari. Sa, tutti citano il caso di Sondrio città di 30 mila abitanti.

De Benedetti: Quindi volevo capire una cosa (incomprensibile) salgono le Popolari?

Bolengo: Sì su questo se passa un decreto fatto bene salgono.

De Benedetti: Passa, ho parlato con Renzi ieri, passa.

Bolengo: Se passa è buono, sarebbe da avere un basket sulle Popolari. Se vuole glielo faccio studiare, uno di quelli che potrebbe avere maggiore impatto e poi però bisognerebbe coprirlo con qualcosa.

De Benedetti: Togliendo la Popolare di Vicenza.

Bolengo: Sì.

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