Ballottaggio Napoli 2011: Luigi De Magistris è il nuovo sindaco
E' arrivato il verdetto di queste attesissime elezioni comunali di Napoli: De Magistris è il nuovo sindaco. Sarà lui a salire a Palazzo San Giacomo e a raccogliere l'eredità di Rosa Russo Iervolino. Il candidato dell'Italia dei Valori ha ottenuto circa il 65% delle preferenze contro il 35% portato a casa dal candidato del Popolo delle Libertà Gianni Lettieri. Un risultato che per l'ex magistrato va oltre ogni più rosea previsione e che umilia oltremodo un partito che pensava di poterla spuntare già al primo turno. Anche le notizie che giungono da Milano, dove la Moratti è stata sconfitta nettamente da Pisapia, sono poco lusinghiere per il Pdl e per tutta la maggioranza che adesso corre seriamente il rischio di sfaldarsi a causa della doppia batosta.
Ma torniamo all'ombra del Vesuvio. Il trionfo di De Magistris rappresenta un elemento molto significativo nella storia politica della città ed è senza dubbio un elemento di rottura. Una rottura che rinnega il classico sistema partitico e che premia una politica "spicciola", che parte dal basso. De Magistris ha infatti dimostrato in questa campagna elettorale di essere quasi insofferente alla classica logica partitica, dichiarando più volte di voler essere il sindaco di tutti i napoletani.
Una dichiarazione che poteva anche sembrare di facciata ma che si è dimostrata vera nei fatti quando l'ex magistrato ha rifiutato ogni apparentamento formale col Partito Democratico. Il tutto a seguito di un primo turno che lo aveva visto raccattare il 27,5% dei consensi e staccare il biglietto per il ballottaggio. Una linea "apartitca" che forse a Napoli rappresentava un sentire comune.
Al primo turno, infatti, gli elettori avevano fatto fuori il prefetto Morcone, uomo del Partito Democratico, che non era neanche riuscito a superare la soglia del 20%. Senza dubbio la punizione per il partito di Bersani era prevedibile, considerato il mal governo di tutti questi anni. Al secondo turno, invece, la vittima è stata Gianni Lettieri, uomo di Cosentino. Anche in questo caso i napoletani hanno voluto dire no a un partito che ora governa la Provincia, la Regione e la Nazione. Un segno di rottura, di cambiamento, ma anche di coraggio. E Napoli spera che stavolta la scelta sia quella giusta.