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Zitromax finito, introvabile in Italia l’antibiotico usato contro il Covid. Gli esperti: “Non serve”

Nelle farmacie italiane sono finite le scorte di Zitromax, l’antibiotico usato per la cura del Covid. Ma gli esperti frenano: “Non è contenuto nelle linee guida e non va usato, è inutile”.
A cura di Ida Artiaco
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Lo Zitromax è finito. Da giorni nelle farmacie italiane risulta esaurito l'antibiotico a base di azitromicina usato per curare il Covid-19. A mancare sarebbe la molecola necessaria per la produzione del farmaco che viene prescritto in associazione con antinfiammatori. Generalmente utilizzato per il trattamento delle infezioni respiratorie di origine batterica, le difficoltà nel reperimento del medicinale sono dovuta all'enorme utilizzo negli ultimi 2 mesi legato all'aumento dei contagi e probabilmente all'accaparramento anche da parte di chi non ha contratto la malattia ma che ha timore di essere contagiato. Tuttavia, mentre c'è la corsa all'antibiotico, arriva l'alt degli esperti, che esprimono ben più di una perplessità circa il suo utilizzo per curare il Coronavirus.

Cos'è lo Zitromax e perché è introvabile

Lo Zitromax è un antibiotico a base di azitromicina, antibatterico, commercializzato dalla nota azienda farmaceutica Pfizer, che combatte le infezioni che attaccano le vie respiratorie. Viene nella gran parte dei casi prescritto dai dottori in combinazione con antinfiammatori. Nel corso dell'attuale ondata della pandemia di Covid-19, è utilizzato per combattere la malattia a casa. Secondo quanto si apprende, della carenza del medicinale sarà interessata l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco. Tra le possibilità anche l'indicazione a un utilizzo di un'altra famiglia di antibiotici al posto di quello mancante.

Da Bassetti a Burioni, cosa dicono gli esperti

Ma più di un esperto si è espresso a sfavore dell'utilizzo di questo farmaco per la cura del Covid. In primis, Roberto Burioni: il virologo del San Raffaele di Milano ha scritto su Twitter che "il fatto che scarseggi un farmaco che non rientra nelle linee guida per la terapia di Covid spiega bene la nostra situazione". Anche Matteo Bassetti, infettivologo del San Martino di Genova, ha commentato così la notizia sui propri social: "Che paese strano l'Italia. Lo Zitromax è esaurito. Sapete perchè? Perchè è il farmaco che viene prescritto da molti medici e richiesto dai pazienti per curare il Covid. Anzi peggio per chi è positivo al tampone anche se asintomatico. La domanda è: serve la azitromicina nella cura del Covid? C'è un dato o uno studio che dica che serve a qualcosa? Che fa guarire prima? Che riduce gli accessi in ospedale? Che riduce la mortalità? Nulla di tutto questo. Azitromicina è un antibiotico antibatterico che serve nella terapia di alcune infezioni batteriche, ma non serve a niente nella cura del Covid. Sapete a cosa serve? A produrre batteri resistenti, di cui l'Italia è piena più di ogni altro paese europeo. Nelle infezioni virali come il Covid gli antibiotici non devono essere utilizzati, salvo in alcuni casi molto selezionati. Molto selezionati (meno del 2% del totale). Basta usare l'azitromicina e gli altri antibiotici nel Covid. Non servono. Creano resistenze e poi mancano per chi ne ha veramente bisogno. Dpo i tamponi autoprescritti e autousati, ecco il fai da te con gli antibiotici. Povera Italia". Ed anche Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, ha sottolinato che "Zitromax non è un antibiotico che serve a curare il Covid".

Fimmg: "Zitromax non è farmaco anti Covid"

Anche Fiorenzo Corti, vicesegretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), ha spiegato all'AdnKornos Salute che "in linea con le raccomandazioni dell'Aifa, la prescrizione da parte dei medici di famiglia è indicata solo per casi selezionati, quando c'è il sospetto di un'infezione batterica. Non è chiaro, quindi, il perché possa verificarsi una prescrizione smodata di questo antibiotico che, ricordiamo deve essere necessariamente prescritto e non può essere distribuito in farmacia senza ricetta. Il fenomeno che ha portato alla difficoltà di reperimento per questo medicinale, che non è un anti-Covid, non è chiaro e non ha sicuramente basi scientifiche", conclude, sottolineando che un uso improprio non è esente da rischi visto che "può dare origine a resistenze batteriche che sarebbe meglio evitare".

Cosa dicono le linee guida per la cura del Covid

Sempre il virologo Burioni ha pubblicato su Twitter le linee guida di Aifa per l'uso dell'azitromicina nella cura dei pazienti adulti affetti da Covid. Qui è specificato che "la mancanza di un solido razionale e l’assenza di prove di efficacia nel trattamento di pazienti Covid-19 non consente di raccomandare l’utilizzo dell’azitromicina, da sola o associata ad altri farmaci con particolare riferimento all’idrossiclorochina, al di fuori di eventuali sovrapposizioni batteriche. L’uso dell’azitromicina per indicazioni diverse da quelle registrate può essere considerato esclusivamente nell’ambito di studi clinici randomizzati. Gli usi non previsti dalle indicazioni autorizzate e non raccomandati, restano una responsabilità del prescrittore e non sono a carico del SSN".

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